L’India oscura TikTok e WeChat per tensioni diplomatiche

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I social network cinesi stanno per diventare off-limits in India: il danno economico sarebbe enorme

I rapporti diplomatici tra India e Cina si fanno sempre più tesi dopo lo scontro tra forze indiane e cinesi al confine. Durante gli scontri sono morti venti soldati indiani. Il raffreddamento passa anche attraverso la tecnologia: il governo indiano ha infatti deciso di oscurare TikTok, WeChat e altre applicazioni di proprietà di società cinesi.

Non sarebbe la prima volta che le autorità prendono misure così drastiche, già in passato c’erano state minacce in questo senso. Proprio lo scorso anno fu chiesto a Google e Apple di rimuovere l’applicazione dai propri store digitali, in quanto il social cinese era accusato di diffondere pornografia. Il divieto, in quel caso, fu revocato dopo una settimana.

Il danno economico per TikTok

In questo scontro sarebbe ByteDance, la società proprietaria di Tik Tok, ad avere la peggio. Il social in espansione mondiale ha una grossa fetta di utenti proprio in India. Si calcola che il 30% dei 2 miliardi di download sui store digitali provenga dall’India. Un danno economico miliardario.

Anche WeChat potrebbe essere molto colpita, in quanto il sistema di messaggistica molto popolare in Cina, e – per un certo periodo anche in Italia – è molto usato dai giovani indiani.

La guerra del governo indiano sulla tecnologia

Ad ogni modo l’azione di oggi, per quanto eclatante, non è inattesa. A più riprese il governo indiano ha cercato di imporre limiti e restrizioni alle grandi società del mondo che gestiscono social network, asiatiche o statunitensi che siano.

Anche il gigante Facebook è stato toccato da tali misure: in passato fu chiesto alla società di Zuckerberg di poter “spiare” le conversazioni dei cittadini indiani. In altre parole, oggi le guerre diplomatiche si combattono tramite la tecnologia.

Scritto da Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.