Infortunio da corsa: tipologie diffuse e come risolvere

Un’intensa attività atletica svolta oltre misura può arrecare infortuni da non sottovalutare e curare nel modo migliore possibile. Ecco gli infortuni più diffusi

Distorsione della caviglia

La distorsione della caviglia è uno degli infortuni più frequenti da non sottovalutare, tendente a sovrapporsi ad incidenti analoghi non seriamente affrontati. La natura della distorsione varia e, se continuamente ripetuta, può provocare un’instabilità cronica della caviglia e scompensi per cui l’organismo comincerà a lavorare in modo non simmetrico e meno efficace.

Cura:

  • Riposo totale;
  • Ghiaccio nella fase acuta;
  • Consultare il medico di fiducia al fine di prescrivere una radiografia ed, eventualmente, immobilizzare la parte colpita;
  • Possibile fisioterapia o mesoterapia.

Prevenzione:

  • Evitare di correre su terreni irregolari;
  • Prestare attenzione in inverno, quando il fondo è reso scivoloso dall’umidità o dalla pioggia: in quest’ultimo caso è consigliabile adoperare scarpe idonee, robuste, con maggior peso e suola tassellata.

Usura della cartilagine del ginocchio

Meglio nota come “condromalacia routelea”, consiste in un processo degenerativo della cartilagine articolare della rotula (o ginocchio del corridore). Il problema può insorgere per una predisposizione anatomica (come il ginocchio valgo), naturalmente associata allo stress causato dagli allenamenti.

Si avverte dal fastidio o dolore all’interno del ginocchio, in particolare quando si salgono le scale o si corre in salita. A volte il male compare anche a riposo quando si tiene per lungo tempo il ginocchio in posizione obbligata, per esempio in un viaggio in macchina o in aereo.

Cura:

  • Riduzione degli allenamenti o stop completo;
  • Crioterapia, tens e laser sono le terapie adatte;
  • Potenziamento del quadricipite con esercizi adatti;
  • Intervento: protesi o impianto di cellule cartilaginee in artroscopia,

Prevenzione: ridurre l’attività fisica in base anche all’età.

Sindrome della bandelletta ileo-tibiale

Attiene a un’infiammazione della parte esterna del ginocchio che capita ai neo-atleti che da poco si allenano nella corsa prolungata oppure a coloro che riprendono gli allenamenti dopo un periodo di inattività. Questo infortunio compare dopo un certo numero di chilometri o al termine della corsa.

Fra le cause predisponenti, ginocchio o tibia vari (deviati verso l’interno), dismetria degli arti inferiori.

Cura:

  • Ridurre le sedute di training o stare a riposo;
  • Utilizzare il ghiaccio e gli antinfiammatori;
  • Fisioterapia;
  • Infiltrazioni Locali;
  • Eventuale ortesi plantare.

Prevenzione: evita la corsa su terreni irregolari o troppo morbidi e di dare brusche accelerazioni durante gli allenamenti.

Lesioni del tendine di Achille

È provocata solitamente dalle sollecitazioni della corsa o anche da scarpe logorate o inadatte. L’intensità del dolore varia da caso a caso: si fa sentire all’inizio dell’allenamento, scompare e riprendere alla fine, oppure al mattino poggiando il piede per terra. In caso di rottura, il dolore è forte e il piede fuori uso.

Cura:

  • Ghiaccio;
  • Riposo nella fase acuta;
  • Antinfiammatori, cortisoni e mesoterapia.

Quando il gonfiore sparisce, ricorrere a stretching e ginnastica propriocettiva, diretta a rafforzare la muscolatura di tutto l’arto inferiore e a migliorare l’equilibrio e la postura. In caso di forma cronica: laser, ultrasuoni e ipertermia.
Prevenzione:

  • Evitare allenamenti eccessivi;
  • Usare scarpe specifiche;
  • Recuperare adeguatamente dopo un infortunio.

Microfratture ossee

Sono causate dal ripetersi di sollecitazioni che finiscono col superare la capacità di resistenza dell’osso. Le ossa più a rischio sono arti inferiori, femore o bacino.

Il dolore potrebbe comparire dopo mesi di allenamenti intensi, dapprima lievi e via via più acuti, durante la corsa oppure mentre si passeggia. Tuttavia se il dolore persiste da un paio di settimane e tende ad aumentare, consulta uno specialista in medicina sportiva, che così ti prescriverà una radiografia o altri esami di approfondimento (Tac o risonanza magnetica).

Cura:

  • Riposo dalle 3 alle 8 settimane;
  • Farmaci antifiammatori non steroidi;
  • Ghiaccio;
  • Campi magnetici pulsanti;
  • Onde d’urto;
  • Riprendere gli allenamenti programmati solo dopo la consolidazione dell’osso.

Prevenzione:

  • Usare scarpe adatte;
  • Programmazione degli allenamenti adeguata;
  • Considerare che i recuperi sono parte integrante dell’attività.

Borsite della zampa d’oca

Trattasi di infiammazione della borsa anserina, sita nell’estremità superiore della tibia. Essa è legata al sovraccarico dei muscoli flessori del ginocchio e rotatori interni della tibia, chiamati appunto della zampa d’oca.

Il dolore, avvertito soprattutto nella nella parte interna del ginocchio, è spesso causato o favorito da un’esagerata supinazione del piede, da corsa su terreni irregolari e instabili, da scarpe usurate.

Cura:

  • Riduzione o sospensione degli allenamenti;
  • Ghiaccio;
  • Fisioterapia;
  • Infiltrazioni locali.

Prevenzione:

  • Cambiare le scarpe quando sono usurate, in particolare nella parte esterna della suola e della conchiglia;
  • Evitare di correre su fondi irregolari e instabili, come fango e terreni ghiacciati.

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.