A partire da oggi 20 gennaio 2017, gli Stati Uniti d’America hanno un nuovo Presidente, il quarantacinquesimo della sua storia: Donald Trump, attraverso la consueta e tradizionale cerimonia d’insediamento alla Casa Bianca.
Il magnate dell’edilizia, ha prestato giuramento sulla Bibbia di Abramo Lincoln, ma anche su una copia del testo sacro regalatogli dalla madre il giorno del suo diploma, nel lontano ’55. Accolto dagli applausi del pubblico di Washington, Donald Trump ha ringraziato i suoi predecessori e si è poi rivolto alla Nazione: “Amici americani e popolo del mondo: grazie! Noi cittadini americani siamo ora uniti in un grande sforzo nazionale per ricostruire il nostro Paese e per ripristinare le promesse per tutto il nostro popolo. Insieme determineremo il corso dell’America e del mondo, per molti e molti anni in futuro. Affronteremo sfide, ci confronteremo tra di noi, ma porteremo a casa il risultato. Ogni quattro anni noi ci raduniamo qui, per portare avanti un trasferimento pacifico del potere. Siamo grati al Presidente Obama ed alla first lady Michelle, per il loro aiuto durante questa transizione, sono stati magnifici, grazie“.
“La cerimonia di oggi ha tanti significati speciali, perché non stiamo solo trasferendo il potere da un’amministrazione ad un’altra, o da un partito all’altro, ma stiamo trasferendo il potere da Washington DC e lo stiamo dando a voi, il popolo. Ora inizieranno i veri cambiamenti, perché questo momento appartiene a voi, a tutti coloro che sono qui oggi e che stanno guardando in tutto il mondo. Questo è il vostro giorno, questa è la vostra celebrazione e questi Stati Uniti d’America sono il vostro Paese. Ciò che conta realmente non è quale partito controlla il Governo, ma se il nostro Governo è controllato dal popolo. Il 20 gennaio del 2017 sarà ricordato come il giorno che il popolo venne eletto davvero a capo di questo Paese, un movimento storico che darà luce al mondo, una luce mai vista prima. Al centro di questo movimento c’è la convinzione che una nazione esiste per servire i suoi cittadini, gli americani vogliono le scuole per i figli, sicurezza per il proprio quartiere e lavorare per guadagnarsi da vivere. Queste sono richieste ragionevoli e giuste, ma per troppi nostri concittadini la situazione è differente, uomini e donne che lottano contro la povertà, aziende arrugginite che si ergono come pietre tombali nel paesaggio del nostro Paese. Un sistema dell’istruzione che spreca soldi, che lascia i nostri studenti deprivati dalla conoscenza. Il crimine, le bande, la droga, hanno portato via troppe vite e rapinato il nostro Paese di così tanto potenziale. Ma questi problemi si fermano qui, si fermano ora“.
“Siamo una sola Nazione, il suo dolore è il nostro dolore, le sue speranze sono le nostre speranze, il suo successo sarà il nostro successo. Condividiamo un cuore solo, una sola casa ed un destino glorioso. Il giuramento che ho fatto oggi è un’alleanza verso tutti gli americani. Per molti decenni abbiamo arricchito le industrie estere, dato armi ad altri Paesi e abbiamo permesso l’impoverimento del nostro esercito. Abbiamo difeso altre nazioni, rifiutando di difendere i nostri confini e abbiamo speso trilioni di dollari all’estero mentre le infrastrutture americane erano lasciate nel degrado. Abbiamo reso Paesi ricchi mentre la nostra ricchezza scompariva all’orizzonte, con molte nostre aziende che hanno chiuso e si sono trasferite all’estero. La ricchezza della nostra classe media è stata così distribuita in tutto il mondo. Ma questo è il passato, ora dobbiamo guardare solo verso il futuro. Da questo giorno in poi verrà solo l’America per prima. Ogni decisione sul commercio, sulle tasse, sull’immigrazione, sugli affari esteri, sarà fatta per beneficiare i lavoratori e le famiglie americane. Dobbiamo proteggere i nostri confini dai saccheggi degli altri Paesi, che rubano le nostre compagnie e distruggono la nostra occupazione. La protezione porterà più prosperità e più forza, combatterò per voi con ogni respiro del mio corpo e non vi lascerò mai e poi mai indietro. L’America inizierà a vincere di nuovo, come mai prima d’ora”.
“Ricostruiremo il nostro Paese con il lavoro e con le mani americane, diventeremo un esempio per tutte le altre nazioni. Rafforzeremo le nostre alleanze e ne creeremo di nuove, uniremo il mondo contro il terrorismo radicale islamico che toglieremo completamente dalla faccia della terra. Attraverso l’amore per il nostro Paese noi riscopriremo la nostra lealtà verso il prossimo, quando aprite il cuore al patriottismo non c’è spazio per il pregiudizio. La Bibbia ci dice: ‘quando è bello il Popolo di Dio vive insieme nell’unità’, dobbiamo parlare con mente aperta, in modo onesto, sempre con solidarietà. Quando l’America è unita non può essere fermata. Non ci deve essere paura, noi siamo protetti dagli uomini e dalle donne del nostro esercito e, cosa ancora più importante, noi saremo protetti da Dio”.
“Infine, dobbiamo pensare ancora più in grande. Sappiamo che una Nazione può vivere solo quando il suo popolo è forte, non accetteremo più politici che parlano e si lamentano senza fare mai nulla. Il tempo delle chiacchiere è finito, è l’ora dell’azione. Non permettete a nessuno di dirvi che qualcosa non può essere fatta, nessuna sfida è troppo alta per gli americani, il nostro Paese prospererà ancora. Siamo all’alba di un nuovo millennio e possiamo dischiudere i misteri dello spazio, far scomparire malattie e possiamo investire nella tecnologia del futuro. Un nuovo orgoglio nazionale può curare le nostre divisioni. E’ il momento di ricordare che dobbiamo che godiamo tutti delle stesse libertà, siamo tutti uguali sotto la nostra grande bandiera americana. Non importa dov’è nato un bambino, se nelle periferie di Detroit o nei canyon del Nebraska, guardiamo lo stesso cielo e facciamo tutti gli stessi sogni. A tutti gli americani, in ogni città vicina o lontana, da montagna a montagna, da oceano ad oceano, ascoltate queste parole: Voi non sarete più ignorati. La vostra voce e le vostre speranze definiranno il nostro destino americano, il vostro coraggio e la vostra bontà ci guideranno in questa strada, insieme. Noi renderemo l’America ancora forte, nuovamente ricca, la renderemo orgogliosa e sicura. Si, insieme noi renderemo ancora grande l’America. Grazie, Dio vi benedica e benedica gli Stati Uniti d’America”.
Con queste parole si è concluso il primo intervento pubblico del Presidente Donald Trump, che ha parlato alla Nazione con la stessa schiettezza usata in campagna elettorale. Solo sedici minuti per uno dei discorsi di insediamento più brevi della storia, d’altronde lo ha detto lui stesso: “Il tempo delle chiacchiere è finito. Adesso è l’ora dell’azione”.