San Siro – 13 novembre 2017. Non serve altro per ricordare la tanto sofferta Italia-Svezia. Nonostante gli sforzi la Nazionale di Calcio non ce l’ha fatta e nessuno si aspettava un risultato del genere: l’Italia è fuori dai Mondiali 2018 che avranno luogo in Russia.
Dopo quasi 60 anni, per la seconda volta nella storia, l’Italia non si qualifica ai Mondiali di Calcio. Al di là dei tecnicismi sportivi e della cronaca sportiva, in questi giorni i più critici sono stati proprio i tifosi italiani che hanno riempito i social con commenti di ogni tipo.
C’è chi si scaglia contro l’allenatore, chi invece si preoccupa per le conseguenze sociali di questo risultato. Le reazioni sono molto eterogenee, ma per semplificare le cose possiamo classificare i tifosi nei seguenti profili.
Mondiali 2018: il profilo dei tifosi
– Il tifoso occasionale: si tratta di quel pubblico, costituito soprattutto dal genere femminile, che non ha una vera e propria passione per il calcio. Solitamente non segue il Campionato Italiano né la Champions League.
Guarda giocare la nazionale esclusivamente durante gli Europei e i Mondiali, probabilmente senza conoscere i componenti della squadra. Sui social però si mostra preoccupato per la partita, infuriato con l’arbitro per non aver segnalato il fallo alla squadra avversaria e pubblica la foto profilo con la bandiera italiana.
– Il tifoso contraddittorio: è colui che segue il calcio in modo abbastanza costante, ha una squadra preferita, conosce le regole dello sport e spesso si diverte a giocare a calcetto. Eppure, per qualche strano motivo, è quel genere di persona che segue la partita, incassa il colpo della perdita ma reagisce in modo quasi illogico.
Sui social si esprime definendosi contento della perdita. Ritiene che i calciatori siano solo 11 “bamboccioni” che corrono dietro ad un pallone e che non è giusto dare poi così tanta importanza ad una semplicissima partita di calcio.
– Il paladino della giustizia: ha un profilo molto simile al tifoso contraddittorio. Segue il calcio ed è uno sportivo leale. A differenza del profilo precedente, si scaglia più che altro contro gli altri tifosi.
L’occasione gli è utile per elencare i problemi economici e politici del Paese e si dimostra disgustato a vedere le persone più preoccupate per la partita di calcio che per le elezioni politiche.
– Il filantropo: è quel tifoso che, al di là della sua personale e soggettiva reazione, si dimostra pensieroso e preoccupato per la collettività. Si definisce dispiaciuto per tutti i commercianti che non potranno sfruttare l’evento calcistico per riempire i propri locali ed incassare il bottino.
– L’appassionato: infine, abbiamo il vero tifoso. L’esperto di calcio che segue ogni partita, anche quando non gioca la squadra del cuore. È completamente coinvolto dall’inizio alla fine della partita, esulta così tanto che lo si può sentire fino alla fine della via e soffre realmente quando il risultato non è quello sperato.
E tu, che tifoso sei?