L’ultima battaglia del senatore John McCain non sarà contro il cancro al cervello, ormai allo stadio terminale, bensì contro il Presidente Donald Trump.
Nella sua ultima dichiarazione pubblica il senatore dell’Arizona ha pubblicamente annunciato che al suo funerale il Presidente americano non sarà invitato, al suo posto, come rappresentante della Casa Bianca, ci sarà il vicepresidente Mike Pence.
John McCain e Trump: un lungo conflitto
McCain, per tutta la sua carriera politica, è stato un convinto sostenitore del partito repubblicano: nel 2008 si presentò come candidato del suo partito alle elezioni presidenziali, ma fu sconfitto dal democratico Barack Obama.
La sua politica liberale, di stampo repubblicano, è sempre stata intransigente e il senatore non ha mai accettato di sostenere le scelte scellerate di Trump. Nel 2016 McCain, prima delle elezioni presidenziali, affermò che non avrebbe votato per il candidato repubblicano eletto dal popolo americano:
There are no excuses for Donald Trump’s offensive behavior. Cindy & I will not vote for him. My full stmt: https://t.co/MOw0rx4LSI
— John McCain (@SenJohnMcCain) October 8, 2016
Il Senatore dell’Arizona, dunque, non ha mai nascosto il suo disprezzo nei confronti di Trump, osteggiando la sua politica economica semi-protezionistica e il suo modo di affrontare “in solitaria” le problematiche globali.
Le tensioni tra Trump e McCain
Secondo l’articolo del New York Times questa pubblica affermazione sarebbe l’ultimo tentativo del sanatore McCain di ostentare pubblicamente il suo disprezzo per Donald Trump. Nel libro “The Restless Wave“, che uscirà il prossimo 22 Maggio, il senatore dell’Arizona racconta la sua esperienza di veterano di guerra in Vietnam, la sua ascesa politica e la sua forte opposizione a Donald Trump.
L’episodio più grave tra i due politici repubblicani avvenne nel 2015, quando Trump, non ancora Presidente, affermò che McCain, veterano della guerra del Vietnam, non doveva essere considerato un eroe:
Captured or not, all our soldiers are heroes!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) July 18, 2015
Molti oppositori di Trump difesero il senatore dell’Arizona, prendendo la palla al balzo per mettere in evidenza l’onestà e la morale di McCain a confronto con il dubbio comportamento e il populismo portato avanti dall’allora candidato Presidente Donald Trump.
The difference between @SenJohnMcCain and @realDonaldTrump: Trump shot himself down. McCain and American veterans are true heroes.
— Mitt Romney (@MittRomney) July 18, 2015
Anche il Congresso Nazionale Repubblicano in questo episodio prese le distanze dai commenti di Trump:
Il senatore McCain è un eroe americano perché ha servito il suo paese e ha sacrificato più di quanto la maggior parte delle persone possa immaginare.Non c’è posto nel nostro partito o nel nostro paese per commenti che disprezzino coloro che hanno servito con onore il proprio Paese
Trump rispetterà il volere di McCain?
Sicuramente la reazione di Trump non si farà attendere. Ancora non c’è stato nessun commento da parte del Presidente americano ma, avendo presente l’egocentrismo di Trump, la situazione non sarà facile da gestire.
L’argomento in questione è delicato: le volontà di un uomo in fin di vita devono essere rispettate, ma il Presidente americano si trova in una situazione delicatissima. Se Trump accettasse le volontà di McCain potrebbe mostrarsi più debole di ciò intende mostrare al mondo; ma se negasse le ultime volontà del Senatore, perpetuando il suo egocentrismo, potrebbe aumentare la sua impopolarità.
Qualunque cosa deciderà Trump per quel triste giorno il pensiero del popolo americano sarà rivolto al Senatore McCain, un uomo molto rispettato, sia dai sostenitori che dagli oppositori, per la sua moralità e per la sua dedizione al Paese che ha servito per tutta la vita.