Oggi 20 febbraio avrebbe compiuto cinquant’anni il cantautore e chitarrista americano Kurt Cobain, storico frontman dei Nirvana, scomparso prematuramente il 5 aprile del 1994 all’età di ventisette anni, suicidatosi con un colpo di fucile in testa. A ventitré anni dalla tragedia, il mondo della musica ricorda una delle massime icone del rock alternativo che, dalla metà degli anni ’80 fino ai primi anni ’90, ha segnato profondamente il corso della discografia moderna, con brani del calibro di “Smells like teen spirit“, “Come as you are“, “All apologies“, “Lithium“, “Dumb“, “In bloom“, “Drain you“, “Heart-shared box“, “Rape me“, “Polly“, “Pennyroyal tea” e “Breed“.
Tante le supposizioni che negli anni si sono alternate riguardo alla sua morte, dai complotti all’ipotesi assassinio, che verranno raccontati all’interno dello speciale in onda questa sera su Sky, in prima tv a partire dalle 22.55 sul canale 118 Crime+Investigation, intitolato “Chi ha ucciso Kurt Cobain?”, che ripercorrerà gli ultimi mesi di vita del rocker maledetto, dalla dipendenza dall’eroina alla depressione.
Una teoria quella del complotto a cui non ha mai smesso di credere Courtney Love, vedova di Cobain, per via delle indagini frettolose con il quale si è chiuso il caso, così come era accaduto anche per Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Amy Winehouse o il nostro Luigi Tenco. Quello che rimane oggi di Kurt è la sua musica che ha accompagnato intere generazioni, un profeta del grunge che ha smesso di regalare emozioni troppo presto.