Leonardo Lamacchia: “Ecco le chiavi del mio mondo”, l’intervista

Tempo di nuova musica per Leonardo Lamacchia, artista pugliese che si è fatto notare sul palco del Teatro Ariston lo scorso febbraio, che lancia il singolo “Le chiavi del mio mondo”, secondo estratto dal suo EP “Ciò che resta”, che porta il nome del brano classificatosi al quarto posto tra le Nuove Proposte della 67esima edizione del Festival di Sanremo.

Ciao Leonardo. Dal 9 maggio è in rotazione radiofonica il tuo nuovo singolo “Le chiavi del mio mondo”, cosa rappresenta per te questa canzone?
“Rappresenta sicuramente una chiave di svolta nella mia musica. L’elettronica prende il posto degli archi e il ritmo diventa più incalzante. Tengo molto a questa canzone perchè contiene molte verità”.

Cosa ti ha spinto a scegliere questo brano rispetto alle altre tracce del tuo EP?
“Mi piaceva l’idea di mostrare una parte diversa da quella mostrata a Sanremo. Sono tante cose e questo singolo ne è la prova”.

Per citare l’inizio della canzone, secondo te, “cosa ci salverà” dal disorientamento che stiamo vivendo?
“Solo noi stessi possiamo salvarci da una situazione non confortevole, con le nostre passioni e i con i nostri sogni”.

Quale messaggio vorresti che arrivasse ai tuoi coetanei con questa canzone? E quale ai “più grandi”?
“Il messaggio credo sia unico per entrambe le generazioni. L’importante è essere felici e consapevoli di ciò che si fa, senza esitazioni”.

Sfatiamo, dunque, il mito che i ‘millenials’ non siano sensibili all’arte e che, invece, anche attraverso la musica, cerchino sempre più spesso spunti di riflessione?
“Confido molto nella mia generazione. Siamo capaci, intraprendenti e sognatori… e nessuno può toglierci questo”.

Hai scelto di girare il videoclip nella tua amata terra. Cosa ti lega così profondamente alla Puglia e, se c’è, cosa vorresti cambiare?
“La Puglia è la mia casa, il mare è il mio rifugio. Ultimamente stiamo facendo passi da gigante ma la strada da percorrere è ancora lunga, un po’ di educazione civica fa sempre bene a tutti”.

Quando e come è nata la tua passione per la musica?
“Ha sempre fatto parte di me, sin da quando iniziai a cantare nel coro delle voci bianche della mia parrocchia di quartiere. La passione e la voglia di fare è solo aumentata”.

Nel disco hai collaborato con diversi autori importanti della scena discografica attuale. Quanto è importante cantare qualcosa che rispecchi la propria persona?
“Devo dire che sono stato fortunato. Da ogni autore con cui ho lavorato alla stesura del disco ho potuto prendere molto, sono stati dei maestri. Essere credibili è IMPORTANTISSIMO. Come si cantano cose che non hai vissuto?”

Lo scorso febbraio al Festival hai presentato “Ciò che resta”, uno dei pezzi in gara più delicati e profondi. A freddo, che ricordo hai di questa esperienza?
“E’ stata l’esperienza più forte della mia vita. Ho potuto collaborare con grandi professionisti e poi quel palco… ragazzi che emozione!!”.

Non hai mai nascondo di aver partecipato alle selezioni di diversi talent show in passato, senza averle superate. C’è più soddisfazione ad arrivare sul palco dell’Ariston come Leonardo Lamacchia e non come “quello di…” ?
“Credo che la musica abbia tante vie. Sta a noi saperle gestire al meglio. Sicuramente non nego che arrivare a Sanremo ‘dal nulla’ sia sicuramente una soddisfazione più grande”.

Dopo Sanremo, in che modo sono cambiati il tuo lavoro e la tua vita?
“Mi sono licenziato dal lavoro che facevo prima e mi sto dedicando solo ed esclusivamente alla musica, e sono felice”.

Quali sono i tuoi ascolti quotidiani? Con quali artisti ti piacerebbe collaborare in futuro?
“Ascolto molto cantautorato italiano in questo periodo, nonostante le mie radici black. Donà, Meta, Sas, Daniele, Dalla e Modugno. Sarebbe un sogno per me poter cantare con Giorgia o con Elisa. Sono una forza della natura”.

Hai recentemente aperto due concerti di Ermal Meta. Raccontaci qualcosa di questa imperante esperienza.
“E’ stato grandioso! I fan di Ermal sono fantastici e super calorosi. Mi hanno messo subito a mio agio e mi sono sentito a casa”.

Quali sono i tuoi progetti futuri o sogni nel cassetto? Ci sono delle date live già annunciate?
“Il 27 ci sarà l’apertura al Palalottomatica di Fabrizio Moro, in estate altre date e aperture che usciranno a breve su tutti i canali social“.

Scritto da Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica e spettatore interessato di tutto ciò che è intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.