Gli autisti soffrono di schiacciamento delle vertebre, i minatori di malattie legate all’apparato respiratorio. Ma quando si può parlare di malattie professionali e soprattutto quali sono quelle riconosciute dall’INAIL (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro).
Tutte le informazioni più importanti sono contenute nel Dm 9 aprile 2008, che specifica le patologie contratte nei settori dell’industria e dell’agricoltura perché contratte a seguito del contatto ripetuto e continuo con determinate sostanze e quindi ricollegabili ad esse o all’ambiente di lavoro.
In questo file PDF è possibile approfondire l’argomento “Infortuni e malattie professionali”
La sentenza della Corte Costituzionale
A proposito di malattie professionali e ambiente di lavoro esiste un’eccezione per la silicosi e l’asbestosi sancita dalla Consulta. La Corte costituzionale con la sentenza 179/1988 ha stabilito che esiste per il lavoratore la possibilità di dimostrare di avere contratto la malattia sempre per causa di servizio anche se non elencata nelle tabelle.
La silicosi è una malattia dell’apparato respiratorio causata dall’inalazione di polvere con biossido di silicio causata dall’esposizione a sostanze come il quarzo, il calcedonio e l’opale.
Anche l’asbestosi è una malattia polmonare dovuta all’inalazione di fibre di asbesto conosciuto anche come amianto.
Per queste malattie i giudici delle leggi hanno stabilito che non è necessario dimostrare che siano contratte nell’esercizio della lavorazione. A differenza delle altre malattie tabellate per asbestosi e silicosi nel valutare il danno si deve tenere conto anche di altre patologie che gravano sull’apparato cardiocircolatorio e sui polmoni. Ma soprattutto per la denuncia non è previsto un termine massimo a partire da quando l’attività rischiosa è cessata.
Le malattie professionali e l’assicurazione sul lavoro
Ogni datore di lavoro deve stipulare un’assicurazione obbligatoria a tutela dei suoi dipendenti per le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro.
Questo tipo di polizza viene gestito dall’Inail, e deve andare a tutela dei lavoratori che per il tipo di attività svolgono lavori rischiosi o sono a contatto con sostanze particolari o che comunque lavorano quotidianamente in un ambiente caratterizzato da sostanze che potrebbero mettere a rischio la sua salute.
L’assicurazione Inailallo stesso tempo tutela anche il datore di lavoro (da qui è possibile leggere l’approfondimento sull’argomento da parte di MIOAssicuratore e qui calcolare l’assicurazione per infortuni) perché lo sgrava da qualsiasi responsabilità civile in caso di danni o infortuni riportati dal dipendente durante l’attività lavorativa. Sarà infatti l’Istituto nazionale in caso di infortunio, incidente o malattia causata dalla professione svolta a riconoscere al lavoratore una cifra o una rendita in base alla gravità dell’evento. La polizza a volte riconosce anche il risarcimento per prestazioni mediche e riabilitative. Tutto dipende appunto dal riconoscimento della malattia professionale.
Chi però volesse una tutela ulteriore senza aspettare il riconoscimento della malattia professionale, può sempre affidarsi ad una assicurazione infortuni che scatta a tutela del contraente nel caso di qualsiasi incidente, riconoscendo indennizzi, quote o spese mediche a seconda del tipo di garanzie scelte nel contratto come copertura.
Le due tipologie di malattie professionali
Sono due le tipologie di malattie professionali, quelle tabellate e quelle non tabellate.
Le malattie professionali tabellate
Si tratta delle malattie professionali contenute negli allegati del Dpr 30 giugno 1965 n. 1124. Un elenco di malattie professionali industriali e agricole dovute appunto alle lavorazioni indicate che hanno un periodo massimo entro il quale presentare la denuncia per l’indennizzo.
Le tabellate non costringono il lavoratore a dover provare l’origine professionale della malattia. In questo caso dovrà solo provare di essere stato destinato ed esposto a lavorazioni particolari e al rischio ambientale annesso.
Dovrà ovviamente provare la malattia e presentare la denuncia entro i termini previsti dalla normativa.
Le malattie professionali non tabellate
Le non tabellate sono appunto quelle non incluse rispetto alle quali il lavoratore deve dimostrare però l’origine (tipologia introdotta in osservanza della sentenza 179/1988 della Corte costituzionale).
Malattie professionali e ambiente
Nel caso in cui la malattia professionale, ossia la patologia che agisce sull’organismo in modo diretto a causa del lavoro svolto, sia causata dalle stesse mansioni lavorative o dall’ambiente in cui il lavoratore si trova, si parla di causa di servizio per rischio ambientale.
Le malattie professionali riconosciute dall’Inail
Sono 85 le malattie professionali riconosciute dall’Inail per il settore dell’industria e vanno dalle malattie causate dalle radiazioni (infrarosse, Uv, solari) a quelle causate da lavori subacquei, da sovraccarico biomeccanico del ginocchio, all’ernia discale lombare.
24 le malattie tabellate per il settore dell’agricoltura, tra le quali quelle causate da vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano braccio, l’ernia discale lombare, dermatite allergica, malattie causate da composti del rame, del fosforo e da arsenico e composti.