Marco Pantani, il Ricordo a 13 anni dalla Morte (Video)

13 anni fa moriva il Pirata Marco Pantani, uno dei ciclisti più forti di tutti i tempi, con la storica doppietta Giro + Tour nel 1998. La sua morte resta un mistero, oltre che una pugnalata per tutti gli appassionati di sport e in particolare di ciclismo. Il nostro ricordo non può che essere un in video documentario di Sky, “L’ultimo volo”, che trovate in fondo a questo articolo.

Marco Pantani ci lasciava 13 anni fa, ufficialmente per aver ingerito una pallina di coca mentre si trovava in un albergo a Rimini, non lontano dalla sua città natale, Cesena, nel giorno di San Valentino. Il mistero sulla sua morte resta fitto, le indagini iniziali furono molto superficiali e a poco a poco negli anni, grazie alla tenacia della madre Tonina e alle inchieste di Davide Dezan, sono emersi diversi dubbi sull’ipotesi di morte accidentale o addirittura di un suicidio: è probabile che invece Marco Pantani sia stato fatto fuori.

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Ma il Pirata era già stato fatto fuori cinque anni prima, quando “morì” per la prima volta a Madonna di Campiglio: in un’analisi del sangue fu trovato un valore di ematocrito superiore di pochissimo rispetto al limite consentito e Pantani fu escluso dal Giro d’Italia 1999 che stava stravincendo. Renato Vallanzasca confessò in seguito che 5 giorni prima della tappa di Madonna di Campiglio gli fu consigliato di puntare sulla sconfitta finale di Pantani (“il Giro non lo vincerà sicuramente lui”). Lunga depressione, poi il ritorno ma mai ai livelli ai quali ci aveva abituato, fino alla tragica morte di 13 anni fa.

“Dalle Alpi francesi solcate da una tempesta, si leva solenne, al di là delle nuvole della fantasia, un dio dello sport: si chiama Marco, il nome forte di un evangelista. È andato lassù, in una bugiarda giornata di luglio, a predicare sulle montagne il mistero eterno dell’uomo ai confini della più spietata fatica. Eccolo, con i rivoli di forza vitale che gli restano addosso, nel suo ultimo gemito soave. È finita. Lo straordinario miscuglio di gioia e sofferenza che agita la sua anima produce una sorta di trasfigurazione nel volto di Pantani. C’è un senso profondamente drammatico nel suo trionfo. Ne ho viste tante in quasi mezzo secolo di sport, ma l’abbraccio di Marco con quel traguardo che gli sta davanti e che gli cambia la maglia e la vita, è un’immagine baciata dall’eternità” (Candido Cannavò).




Scritto da Giorgio Billone

Sono nato e vivo a Palermo, dove studio Scienze della Comunicazione. Grande appassionato di cinema e sport, ma senza tralasciare cronaca e televisione. Qualcuno che la sa lunga ha detto: "Una notizia dovrebbe essere come una minigonna su una bella donna. Abbastanza lunga per coprire il soggetto, ma abbastanza breve per essere interessante".