Una visita all’Ilva di Taranto per esaltare il Jobs Act. Matteo Renzi, nonostante i problemi causati dall’inchiesta sulla Consip, ha cercato di rilanciare la sua campagna elettorale per il congresso del Pd. L’ex presidente del Consiglio ha raccontato su Facebook di aver parlato coi i sindacalisti dell’azienda.
Renzi, in occasione della visita allo stabilimento dell’Ilva di Taranto, ha sottolineato i dati sulla riforma a lui più cara: il Jobs Act. “Da febbraio 2014 a dicembre 2016 il saldo netto positivo è stato di 681mila posti di lavoro in più. Di questi 488mila a tempo indeterminato. Questi sono numeri, fatti, storie. Forse non sono voti, ma certo sono volti in carne e ossa”.
LA DIFESA DEGLI 80 EURO
Le parole di Renzi sull’Ilva di Taranto e sul Jobs Act sono arrivate a poche dalla difesa di un altro suo punto fermo nei mille giorni di governo: il bonus degli 80 euro in busta paga. Sul blog personale, l’ex premier ha replicato agli attacchi: “Chiaro, gli 80 euro vanno solo a chi ne ha diritto. Se uno inizia a guadagnare più di 1.500 Euro netti ci dispiace ma li deve restituire.
Ma questo che cosa c’entra con il “flop” della misura?”. Quindi ha rilanciato la palla nel campo avversario: “A tutti quelli che dicono che anche questo non va bene, una domanda: avete qualche proposta migliore? Cancellereste gli 80 euro, reintroducendo Imu e alzando l’Irap?”.