Una malattia che torna a far paura, dopo gli ultimi casi del 2015 e del 2016, a partire dal focolaio nato in Toscana. Ma quali sono i sintomi e come riconoscere la Meningite?
Si parla di meningite quando è presente un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale, dette appunto meningi. La malattia è generalmente di origine infettiva e può essere virale, batterica o causata da funghi. La forma virale, detta Meningite Asettica è la più frequente, e può essere curata e passare in un massimo di 10 giorni. La Meningite batterica, che è quella che sta facendo tornare a parlare di sé, è molto più rara e in molti casi fatale per chi la contrae.
I sintomi più comuni della Meningite sono: irrigidimento del collo e della nuca, febbre alta, mal di testa, vomito o nausea, alterazione del livello di coscienza e convulsioni. Nei neonati i sintomi sono più difficili da identificare, ma in ogni caso si possono presentare febbre, pianto continuo, irritabilità, sonnolenza, scarso appetito e convulsioni. L’identificazione del microrganismo responsabile dell’infiammazione e della malattia, viene effettuata su campioni di liquido cerebrospinale o di sangue.
Il contagio avviene solitamente per via aerea, a causa del Neisseria meningitidis (meningococco) che alberga il più delle volte nelle vie respiratorie alte di portatori sani e che viene trasmesso da persona a persona attraverso le secrezioni respiratorie. Generalmente, prima di avvertire i primi sintomi, la malattia può avere un periodo di incubazione di 24 ore.