Mia Martini, 22 anni dalla sua morte avvolta dal mistero

Esattamente ventidue anni fa il mondo della musica leggera italiana piangeva la prematura scomparsa di Mia Martini, una delle sue interpreti più importanti. Da allora l’intero mondo discografico del nostro Paese sembra come essersi fermato, consapevole del fatto che difficilmente si potrà assistere all’arrivo di una voce così potente e, al tempo stesso, delicatamente intensa come quella di Mimì.

MIA MARTINI: LA BIOGRAFIA

Nata a Bagnara Calabra il 20 settembre del 1947, Domenica Rita Adriana Bertè in circa trent’anni di carriera ha pubblicato 17 album e venduto oltre 30 milioni di dischi, incidendo numerose canzoni di successo, come: “Almeno tu nell’universo”, “Gli uomini non cambiano”, “Padre davvero”, “Minutetto”, “Piccolo uomo”, “Libera”, “Per amarti”, “Donna”, “Quante volte”, “Stelle”, “Cu mmè” con Roberto Murolo, Danza pagana”, “Rapsodia”, La nevicata del ’56”, “E non finisce mica il cielo” e “Stiamo come stiamo” cantata in coppia con sua sorella Loredana Bertè. Per lei hanno scritto le penne più prestigiose del panorama italiano, da Lucio Battisti a Fabrizio De Andrè, passando per Ivano Fossati, Franco Califano, Claudio Baglioni, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Umberto Tozzi, Riccardo Cocciante, Vasco Rossi, Biagio Antonacci, Enrico Ruggeri, Mango, Amedeo Minghi, Gianni Bella, Mogol, Giancarlo Bigazzi, Dario Baldan Bembo, Enzo Gragnaniello, Mimmo Cavallo, Mariella Nava, Bruno Lauzi, Mauro Pagani e Paolo Conte.

MIA MARTINI: LA PREMATURA SCOMPARSA

Il corpo della cantante fu ritrovato senza vita la mattina del 14 maggio, circa quarantotto ore dopo il suo decesso, nell’appartamento di Cardano del Campo in provincia di Varese. In seguito all’autopsia, il medico legale attribuì la morte ad un arresto cardiaco, causato da overdose di stupefacenti. L’inchiesta fu archiviata frettolosamente dopo tre giorni ed il corpo cremato, lasciando molti aspetti ancora oggi senza spiegazione. Ciò che resta di lei è l’immenso patrimonio discografico lasciatoci in eredità, oltre che l’insegnamento più importante dato dal suo esempio: un’artista che ha saputo rialzarsi più volte e combattere contro le maldicenze, con la consapevolezza di aver dato tutto con il suo immenso talento.

Scritto da Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica e spettatore interessato di tutto ciò che è intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.