Ha dell’incredibile la storia che ha visto il pubblicitario Giuseppe Pellicanò essere condannato all’ergastolo per aver volontariamente causato l’esplosione della sua casa a Milano in cui morì la compagna e una coppia di vicini nel giugno del 2016. Per lui è stata anche esclusa l’aggravante dei futili motivi, ma non è bastato a salvare dalla massima pena l’uomo.
Ergastolo per aver causato l’esplosione della sua casa
La condanna è arrivata al termine del rito abbreviato in cui il gup Chiara Valori ha riconosciuto che Pellicanò, pubblicitario milanese proprietario di una casa nella palazzina esplosa, aveva svitato appositamente il tubo del gas per causare l’esplosione e uccidere la compagna intenzionata a lasciarlo. Nello scoppio, oltre a Micaela Masella, compagna del pubblicitario, persero la vita la coppia che occupava l’appartamento adiacente e rimasero ferite gravemente le loro due figlie.
Condanna sconvolgente
La notizia ha davvero dell’assurdo e lascia tutti noi nel più totale sconforto: infatti, non c’è solo un ennesimo e odioso caso di femminicidio, ma c’è anche un metodo estremamente folle che ha causato la morte di due innocenti e ha distrutto la vita di molte persone che nulla avevano a che vedere con il pubblicitario. Al di là della retorica, pensare seriamente a un modo per invertire il trend folle che questa società sta prendendo è sempre più necessario.