I seggi si sono chiusi ieri in Montenegro, consegnando una chiara vittoria a uno dei politici più longevi d’Europa: il socialdemocratico, filoeuropeo Milo Dukanović. Con un’affluenza intorno al 61%, il piccolo Paese balcanico da 672.000 abitanti si è espresso consegnando al candidato socialdemocratico circa il 53% dei voti. Al candidato dell’opposizione Mladen Bojanic, imprenditore sostenuto da una coalizione di partiti, alcuni dei quali interessati a rafforzare i legami con la Russia, è arrivato a circa il 34% delle preferenze.
Sebbene il presidente in Montenegro ricopra un ruolo più che altro rappresentativo, la carica permette a Dukanović di rafforzare il suo potere all’interno del partito e continuare la linea politica seguita negli ultimi 20 anni.
La carriera politica di Dukanovic
Dal 1998 infatti, Dukanović ha alternato cariche di primo ministro e presidente, ritirandosi solo nel 2016, per tornare ora al centro del panorama politico. Sotto la guida pro-europea del Partito democratico dei socialisti (Dps) il Paese, ex-repubblica jugoslava divenuta indipendente nel 1991, è passato attraverso numerosi cambiamenti che l’hanno reso indipendente dalla Serbia nel 2006, ufficialmente inserito tra i candidati all’Unione Europea nel 2007 e nella NATO nel 2017.
Bojanic ha ammesso la sconfitta ma ha accusato il rivale di nepotismo, corruzione e legami con la criminalità organizzata.
Le elezioni, monitorate da organi di controllo indipendenti, si sono svolte correttamente e senza irregolarità.