Marco Minniti, ministro dell’Interno fino alla settimana scorsa, parla alla stampa dopo l’insediamento del nuovo Governo Conte, specialmente su immigrati e rimpatri. “L’Italia non può diventare l’Ungheria del Mediterraneo”, dice Minniti riferendosi alla conflittualità che il nuovo governo giallo-verde vorrebbe generare all’interno dell’Unione Europea.
Storicamente parlando: ”L’Italia ha sempre coltivato il dialogo tra Est e Ovest, ma non è mai stata un Paese dell’Est al confine con l’Ovest”.
Le obiezioni di Minniti sui rimpatri forzati
L’ex ministro torna sul proposito di Matteo Salvini di rimpatriare 600.000 migranti presenti nel nostro paese facendo presente che non è possibile rimpatriare in maniera tranquilla senza avere accordi con i paesi di destinazione.
Secondo l’ex Viminale, i flussi si possono controllare ma non fermare, contrapponendo il suo operato alle promesse del governo neonato:
”I flussi migratori non si possono cancellare; si possono governare. È quel che abbiamo fatto. Siamo all’undicesimo mese consecutivo di riduzione degli arrivi. Rispetto al primo luglio del 2017 sono arrivati 122 mila migranti in meno”.
D’altronde le grandi campagne di rimpatrio non sono mai state rispettate nella storia recente. Come ricorda Minniti, se ne parlava già nel 2001 con il governo di centro-destra sfociando poi in una grande sanatoria.