Monumenti Italiani più strani ed originali, i portafortuna dove farsi un selfie

L’Italia, da sempre culla dell’arte, è ricca di statue e fontane stravaganti, alcune delle quali si sono guadagnate nel corso degli anni anche la fama di portafortuna.

L’architettura e l’arte sono infatti due settori in cui la numerologia si presta facilmente e le varie superstizioni locali si riflettono in diverse usanze: se negli aerei è raro trovare la fila numero 17 per questioni scaramantiche risalenti all’anagramma di questo numero in cifre romane, che si traduce nel passato del verbo “vivere”, in Cina sarà praticamente impossibile trovare il quarto piano di un edificio. Come riporta l’infografica di Betway Casino sui numeri fortunati e sfortunati, il numero quattro è omofono della parola morte e per questo i quarti piani in uno dei Paesi più popolosi della terra vengono lasciati vuoti o vengono rimpiazzati con il numero arabo o la lettera “F”, da “four”, ovvero quattro in inglese.

In tutto il mondo troviamo però esempi ancora più antichi di scaramanzia ed oggetti portafortuna, racchiusi spesso nei monumenti più conosciuti: andiamo quindi alla scoperta di questi tesori artistici e scaramantici, che si trovano in alcune delle più belle città italiane.

Le statue più originali del Bel Paese

Partendo dalla regale Torino, sotto i portici di Piazza Castello, accanto al Palazzo della Prefettura, si trova un altorilievo di Cristoforo Colombo. L’opera, realizzata da Dino Somà, fu inaugurata nel 1923 come atto celebrativo nei confronti degli italiani in America Latina, che avevano combattuto durante la prima guerra mondiale. Ancora oggi, nessun torinese resiste alla tentazione di toccare e sfregare il dito mignolo di Colombo, in quanto considerato un potente portafortuna, soprattutto tra gli studenti.

Spesso viene soprannominato “il dito del viaggiatore”, che indica la rotta verso la fortuna. Quello che si può vedere oggi è purtroppo solo una ricostruzione, poiché, a causa dei numerosi sfregamenti, il dito mignolo originale si è rotto ed è stato sostituito. Spostandoci in Veneto e in particolare a Verona, non si può non citare la Statua di Giulietta: se state cercando l’amore della vita dovete appoggiare una mano sul seno destro di questa magnifica statua di bronzo, proprio sotto il più famoso terrazzino d’Italia e attendere il vostro principe azzurro o principessa.

Nella città di Ravenna c’è un’altra statua per chi soffre le pene d’amore: la statua funebre di Guidarello Guidarelli sistemata alla Loggetta Lombardesca. Secondo la tradizione chi bacia la statua si sposerà entro l’anno, motivo per cui col passare degli anni le labbra di questo monumento si sono consumate dai ripetuti baci di turiste e turisti in cerca di marito. Scendendo verso il Lazio, esiste un parco incantato detto Il Parco dei Mostri o Sacro Bosco, dalle atmosfere davvero magiche. Si tratta di un complesso monumentale formato da un parco naturale ornato da numerose sculture in basalto del XVI secolo che ritraggono spaventosi animali mitologici, mostri e divinità, da non perdere.

Anche le fontane nascondono segreti…

A proposito di monumenti zampillanti, in Toscana e precisamente a Firenze, c’è una singolare fontana realizzata da Pietro Tacca, con una statua di cinghiale, più conosciuta sotto il nome de “Il Porcellino”. Sistemata al margine della loggia del Mercato Nuovo dal 1640, la fontana ha nel corso dei secoli attirato tantissimi visitatori alla ricerca di un pizzico di fortuna in più. Oltre ad accarezzare con la mano il muso dell’animale il rito completo prevede l’inserimento di una moneta nella bocca del porcellino, sperando che cada nella grata sottostante il muso, da dove sgorga l’acqua.

Dal 2004 la Fontana del Porcellino è stata sostituita da una copia, mentre l’originale è visibile all’interno del Museo Stefano Bardini. Tuttavia, per chi si trovasse a Roma, il consiglio di Tripadvisor è di recarsi alle spalle del Pantheon, in Piazza Minerva e ammirare l’irriverente Elefantino scolpito dal Bernini, che funge da basamento all’obelisco e per la gente semplice del tempo rappresentava un elemento portafortuna.

Non si tratta del primo animale di buon auspicio, che i collezionisti amano ricercare anche in copia online, ad esempio su Amazon, infatti in Belgio, esattamente nel muro esterno de l’Hotel de Ville di Mons, si erge una piccola scimmietta di ghisa, conosciuta sotto il nome di Singe du Grand Garde. Ogni giorno una scia di passanti le strofinano il capo con la mano sinistra in segno di saluto e come gesto di buon auspicio. Sempre a proposito di statue originali, l’articolo fa riferimento alla città di Digione, in Rue de la Chouette, adiacente alla Cattedrale di Nôtre-Dame, dove si può trovare un particolare bassorilievo scolpito in uno dei pilastri della facciata laterale, raffigurante una civetta.

Secondo la leggenda chiunque accarezzi il volatile con la mano sinistra, in corrispondenza del cuore, vedrà un suo desiderio realizzato. Se la fortuna va incontro agli audaci, sicuramente darà un aiutino anche ai matti. Ecco quindi che per chi volesse assicurarsi la famosa “patente da matto” di Gubbio, basterà recarsi alla Fontana del Bergello, nota come Fontana dei Matti, fare per tre volte il giro intorno alla fontana, alla presenza di un eugubino e il gioco è fatto.

Gli italiani risultano essere ancora una volta un popolo un po’ superstizioso e gran conoscitore di gesti scaramantici e rituali portafortuna. Come si può notare dall’articolo, in tante nostre città italiane sono presenti numerosi monumenti bizzarri, avvolti da un’aurea di mistero e leggende che