A otto anni dalla morte di Eluana Englaro, arriva una notizia molto importante per la famiglia: infatti, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Regione Lombardia che dovrà risarcire €133.000 al padre Beppino per non aver concesso alla povera Eluana un ricovero in una struttura pubblica adeguata al momento della sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione, costringendola ad andare a esalare l’ultimo respiro a Udine.
La morte di Eluana Englaro
In molti ricorderanno quella drammatica vicenda: era il 2009 quando la famiglia di Eluana riuscì, dimostrando che la ragazza aveva espresso il desiderio di morire in caso si fosse ridotta in stato vegetativo, a ottenere il permesso da parte della magistratura di staccare l’alimentazione e l’idratazione artificiale. La Regione Lombardia non concedette a Beppino Englaro di far eseguire l’operazione in una sua struttura pubblica attrezzata e, pertanto, si dovette ”emigrare” a Udine per questo drammatico passaggio.
La battaglia legale
Il Tar, dopo aver accordato alla famiglia l’autorizzazione a interrompere l’alimentazione artificiale, condannò la Regione Lombardia a un risarcimento di €133.000. Ovviamente, sfruttando la divisività del tema, la Regione fece ricorso, ma oggi il Consiglio di Stato ha condannato definitivamente la Lombardia a risarcire Beppino Englaro per non aver dato il giusto supporto in un momento così drammatico.