Tzvetan Todorov, noto filosofo bulgaro naturalizzato francese e teorico della letteratura, è morto la scorsa notte a Parigi all’età di 77 anni. Era un attento studioso dei temi dell’alterità, dei totaliratarismi e dello spaesamento.
E’ stato lui a introdurre in Europa gli studi formalisti, con la pubblicazione di un importante volume antologico “I formalisti russi.Teoria della letteratura e metodo critico” (Einaudi 1965) e la consacrazione di una metodologia strutturalista di analisi del racconto. Todorov ha analizzato la questione dell’altro e dei rapporti tra persone e culture diverse, scrivendo diversi famosi saggi in merito.
Direttore di ricerca onorario al Centro Nazionale di Ricerca Scientifica di Parigi, è stato premiato innumerevoli volte sia in Italia che all’estero: nel 2008 riceve il Premio Principe delle Asturie per le Scienze sociali, il Premio Charles Lévêque dell’Accademia Francese di Scienze Morali e Politiche, il primo Premio Maugean dell’Académie Française e il Premio Nonino; nel 2007 gli viene attribuito il Premio Grinzane Cavour “Dialogo tra i continenti”; nel 2010 riceve il Premio “Giuseppe Bonura” per la critica militante, ospite al Salone del Libro di Torino.
Questi i suoi libri più famosi: “La letteratura fantastica” (Garzanti, 1970), “La conquista dell’America. Il problema dell’altro” (Einaudi, 1984), “Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversità umana” (Einaudi, 1989), “Michail Bachtin” (Einaudi,1990), “Di fronte all’estremo” (Garzanti, 1991). Ma ancora sono tanrissumi i libri pubblicati con Garzanti: “Teorie del simbolo” (1984), “Una tragedia vissuta” (1995), “Memoria del male, tentazione del bene” (2001), “Il nuovo disordine mondiale” (2003), “Lo spirito dell’illuminismo” (2007), “La letteratura in pericolo” (2008), “La paura dei barbari” (2009), “La bellezza salverà il mondo” (2010), “Gli altri vivono in noi, e noi viviamo in loro” (2011), “I nemici intimi della democrazia” (2012), “Goya” (2013), “La pittura dei Lumi” (2014) e “Resistenti. Storie di donne e uomini che hanno lottato per la giustizia” (2016).
Studioso dell’olocausto e fautore di una urgente necessità dell’apertura di un dialogo multiculturale per affrontare la struggente verità dei conflitti etnici, ancora motivo delle attuali guerre, è stato visiting professor di diverse università, tra cui Harvard, Yale, Columbia e la University of California, Berkeley.