Nettie Stevens: Biografia e Storia della genetista che studiò i cromosomi

Chi è Nettie Stevens e come ha scoperto i cromosomi XX e XY alla fine dell’800

Nettie Stevens chi è

 

Come il cromosoma Y può determinare il sesso di una persona? Tra la fine dell’800 e gli inizi del 900, Nettie Stevens, americana, ha analizzato i vermi della farina (Tenebrio molitor) e ha stabilito che lo sperma del verme maschio conteneva i cromosomi X e Y, mentre le cellule riproduttive della femmina contenevano solo il cromosoma X.

Chi è Nettie Maria Stevens?

Il 7 luglio ricorre il 155° anniversario della nascita di Nettie Maria Stevens, genetista e microbiologa statunitense la quale, con il suo carattere e forte e coraggioso, è riuscita a primeggiare e a ottenere la laurea presso la Westfield Normal School in soli due anni (anziché nei quattro previsti).

I suoi approfondimenti scolastici la portarono a lavorare come insegnante di fisiologia e zoologia e come bibliotecaria. Nel 1896 venne ammessa all’Università di Stanford, una delle poche a contare il 40% di donne tra gli iscritti, e nel 1899 conseguì il dottorato.

Studiando i cromosomi di diverse specie di insetti, identificò in alcune di esse una differenziazione sessuale dei cromosomi. Per la prima volta riconobbe che le differenze visibili nei cromosomi potevano essere collegate a differenze degli attributi fisici, come il sesso.

Utilizzò per lo più il verme della farina, ipoteticamente più facile da reperire per i suoi studi, e ne evinse la presenza del cromosoma Y.

Era la prova inconfutabile che il sesso di un organismo è determinato dal suo patrimonio genetico. Poté così approfondire l’argomento anche sull’uomo e ne evinse che è la combinazione di due cromosomi a determinare il sesso: XX per le femmine e XY per i maschi.

Nettie Stevens: i suoi risultati furono ignorati

 

Purtroppo non venne dato credito alla sua incredibile scoperta.

Nel 1905 la Stevens inviò i risultati della sua ricerca alla Carnegie Institution di Washington, i quali vennero pubblicati con il titolo “Studies in spermatogenesis with especial reference to the accessory chromosome”.

Subì però lo scetticismo dei suoi colleghi uomini, nonostante il professor Edmund Beecher Wilson della Bryn Mawr avesse confermato la veridicità della ricerca. Il merito delle sue scoperte non le venne riconosciuto per molti anni.

Nettie stevens

Nettie Stevens divenne così una delle prime scienziate a sperimentare sulla propria pelle il cosiddetto “effetto Matilda“, ovvero la sistematica sottovalutazione dei risultati scientifici conseguiti dalle donne.

Nettie Stevens fece un grandissimo errore: prima di pubblicare i suoi epocali risultati, li fece vedere a un suo ex professore, Thomas Hunt Morgan, il quale si contrappose alle veridicità dei risultati stessi.

Nonostante ciò, la Stevens continuò ad analizzare altri insetti, tra cui il moscerino della frutta, la drosophila melanogaster.

Il destino fu veramente tremendo con la donna: nel 1912 Nettie Maria Stevens morì precocemente di tumore al seno. I suoi studi vennero “messi in un cassetto”  e poi velocemente dimenticati in quanto il meschino Morgan la definì semplicemente una “brava tecnica di laboratorio”.

Vennero ripresi solo nel 1933 quando il suo grande “nemico” Morgan vinse il Nobel per la Fisiologia e la Medicina.

La rivincita postuma della Stevens

Nel 2005 un gruppo di scienziati si decise a mettere in chiaro come fossero andati i fatti e a far emergere il ruolo decisivo della donna nella storia delle conquiste scientifiche dell’umanità.

Grazie genetista, ti è stata fatta giustizia per il lavoro eccelso compiuto.

Scritto da Silvia Pavan

Moglie e mamma. Mi piace scrivere di qualsiasi cosa, non ho un genere preciso. Anzi no, non mi piace scrivere di politica e televisione.
Corro regolarmente tre volte a settimana perché mi piace mangiare e bere bene.