La polizia sta allontanando con la forza i cittadini che protestano contro la realizzazione del gasdotto Tap a Melendugno, presidiando il cancello d’ingresso del cantiere. Gli agenti stanno prelevando uno alla volta i manifestanti portandoli via e allontanandoli dall’ingresso del cantiere, tra le proteste degli altri dimostranti. L’area è interamente controllata dalle forze dell’ordine: bloccati tutti gli accessi mentre un elicottero in sorvolo controlla dall’alto l’evolversi della situazione.
MELENDUGNO: LE ULTIME NOTIZIE DAL CANTIERE
Erano circa 40 attivisti ‘no Tap’ che si sono alternati per tutta la notte, a presidiare il cantiere a San Foca di Melendugno dove anche oggi proseguiranno le operazioni di espianto di ulivi dal tracciato del microtunnel del gasdotto che dovrà essere installato. Prevista oggi una nuova manifestazione di protesta, dopo quella di ieri sfociata in scontri con la polizia. Saranno presenti anche numerosi sindaci. L’azienda ha deciso di aumentare il numero dei tir che devono trasportare gli ulivi espiantati (ieri 28, complessivamente 61, ne rimangono 150).
NO TAP: IL MOTIVO DELLE PROTESTE
Ma il perché di queste proteste e di questa tensione? Perché la Prefettura ha deciso di spostare oltre 200 piante di ulivi da un’altra parte per la costruzione del gasdotto. Tanti i manifestanti che hanno tentato di impedire l’inizio dei lavori di “trasloco” e costruzione del tunnel del gas, con una manifestazione poi che ieri è sfociata in rissa, con spintoni, urla, grida. Un uomo si è sentito male ed è stato trasportato in ospedale.