Durante il periodo della festa di Sant’Agata sulle tavole dei catanesi e nelle pasticcerie di Catania non possono mancare le “olivette di Sant’Agata” e le “minne (o minnuzze) di Sant’Agata”. Si tratta di dolci che i cittadini etnei dedicano alla loro Patrona e che traggono origine da alcuni episodi che hanno caratterizzato la vita della Santa. Dolci della tradizione catanese, entrambi dalla forma non casuale e con una storia da raccontare.
La storia delle Olivette di Sant’Agata
Prima di consultare il ricettario e studiare gli ingredienti e la relativa ricetta, è d’obbligo conoscere la storia delle “olivette di Sant’Agata”: la loro forma e il loro colore, infatti, richiamano volutamente il frutto dell’ulivo e la ragione è presto spiegata. Agata era una giovane donna siciliana vissuta nel III secolo, tra il 235 (circa) e il 251, nel periodo del proconsolato di Quinziano. Quest’ultimo, recatosi a Catania per far rispettare l’editto dell’imperatore Decio, – racconta la tradizione – si invaghì della giovane già consacrata a Dio. Non riuscendo a farle abbandonare la fede ne ad averla per sé, Quinziano la fece perseguitare e la sottopose al martirio.
Secondo quanto si narra, durante la fuga dai soldati di Quinziano Agata si chinò per allacciare i propri calzari e dalla terra nacque un olivo selvatico che la nascose. I suoi frutti vennero raccolti e conservati come reliquie a seguito del martirio e della morte della donna e proprio per ricordare questo episodio tra gennaio e febbraio, in vista della festa di San’Agata, vengono realizzati ancora oggi i dolci chiamati per l’appunto “olivette di Sant’Agata”.
La ricetta delle olivette di Sant’Agata
Come si realizzano le famose “olivette di Sant’Agata”? Per quanto semplice, la ricetta tradizionale richiede l’impiego di parecchio tempo. Due gli ingredienti principali, le mandorle e lo zucchero, dai quali si ricava la pasta reale.
Pasta reale. Ingredienti: 300 grammi di mandole già sgusciate; 300 grammi di zucchero; acqua (quanto basta); 1 cucchiaino di colorante alimentare verde; 1 cucchiaio di rum o maraschino. Procedimento: tritare le mandorle con 100 grammi di zucchero fino a ridurle in farina; sciogliere lo zucchero rimanente con poca acqua in un pentolino finché non diventa filante (NB lo zucchero non deve caramellare); unire quindi lo zucchero sciolto con la farina di mandorle, il colorante e un cucchiaio del liquore scelto (rum/maraschino). Mescolare il tutto finché il composto non diventi omogeneo.
Realizzata la pasta reale, per la realizzazione delle olivette occorrerà formare con l’impasto delle olive, più o meno delle dimensioni reali del frutto, e lasciarle riposare su un vassoio per circa 48 ore finché non si formerà una pellicola esterna, quindi occorrerà immergere le olivette in una soluzione composta da acqua e zucchero per circa 36 ore trascorse le quali bisognerà scolare le olivette e lasciarle asciugare per 10 ore circa per ottenere il rivestimento esterno di zucchero.
La storia delle minne o minnuzze di Sant’Agata
Così come le “olivette di Sant’Agata” anche il dolce noto come “minne o minnuzze di Sant’Agata” richiamano la storia della Santa Patrona. Perseguitata per il suo rifiuto a sottomettersi alle voglie del proconsole Quinziano, Agata venne privata del suo seno, simbolo della femminilità. Una storia tragica conclusasi con il martirio e la conseguente santificazione della giovane, oggi Patrona della città di Catania.
Come è intuibile dai termini siciliani “minne” e “minnuzze” (che traducono l’italiano “seno”), il dolce dedicato a Sant’Agata si rifà proprio a questo episodio. Una cupola bianca con una ciliegia candita sopra, forma con la quale vengono rappresentate le minnuzze, dolce che altro non è che una mini-cassata.
La ricetta delle minne o minnuzze di Sant’Agata
Le “minne o minnuzze di Sant’Agata”, come anticipato, possono essere considerate come cassate siciliane in miniatura. L’ingrediente principe è la ricotta, il dolce viene poi farcito con la glassa di zucchero che ne conferisce il colore bianco.
Pasta frolla. Ingredienti: 600 grammi di farina 00; 120 grammi di strutto o burro; 2 uova; 150 grammi di zucchero a velo; aroma di vaniglia. Procedimento: lavorare lo strutto con le mani unitamente alla farina e, amalgamati per bene i due ingredienti, aggiungere zucchero a velo, uova e vaniglia. Impastare il tutto fino a ottenere un composto compatto ed elastico da coprire con un panno da cucina e lasciar riposare.
Farcitura di ricotta. Ingredienti: 500 grammi di ricotta di pecora; 80 grammi di zucchero; 100 grammi di gocce o scaglie di cioccolato; 100 grammi di frutta candita. Procedimento: lavorare la ricotta con lo zucchero fino a ottenere un composto liscio e privo di grumi; aggiungere le scaglie di cioccolato e i canditi tagliati a pezzettini. Lasciare riposare in frigorifero per circa 30 minuti.
Glassa di zucchero. Ingredienti: 350 grammi di zucchero a velo; 2 albumi d’uovo; 2 cucchiai di succo di limone; un pizzico di sale. Procedimento: montare i due albumi d’uovo parzialmente e con l’aggiunta di un pizzico di sale; successivamente versare lo zucchero e i due cucchiai di succo di limone e mescolare il tutto finché non si ottiene un composto liquido, lucido e bianco.
Composizione delle “minne o minnuzze di Sant’Agata”. Stendere la pasta frolla e foderarne gli stampini precedentemente imburrati e infarinati; farcirli con la crema di ricotta e chiuderli con un disco di pasta frolla. Infornare per 25-35 minuti (a seconda del proprio forno) a 180°. Sfornare e lasciarli raffreddare. Una volta raffreddati, estrarli dagli stampini disporli su una griglia e cospargerli con la glassa di zucchero liquida. Disporre su ognuno di essi una ciliegia candita e lasciarli raffreddare in frigorifero prima di servirli.