Nuovo braccio di ferro tra Matteo Salvini e una nave ONG. Questa volta si tratta della Mare Jonio della ONG Mediterranea Saving Humans, che ha soccorso al largo della Libia 49 migranti a bordo di un gommone in avaria.Tra le persone soccorse, 12 risultano minori. Le persone a bordo si trovavano in mare da quasi 2 giorni e, malgrado le condizioni di salute abbastanza stabili, sono tutte molto provate con problemi di disidratazione. Luca Casarini è capo missione della ong italiana.
L’imbarcazione si è sistemata a sud di Lampedusa ma tuttavia è stato vietato lo sbarco a terra: infatti è controllata da una nave della Guardia di Finanza.
Mediterranea #SavingHumans ha soccorso, a 42 miglia dalle coste libiche, 49 persone che si trovavano a bordo di un gommone in avaria che imbarcava acqua. (Foto: Francesco Malingri) pic.twitter.com/WMQkQKvSk3
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) March 18, 2019
Le reazioni
Totò Martello, sindaco di Lampedusa, ha dichiarato:
La nave Mare Jonio è italiana e il nostro porto è aperto e pronto ad accoglierla. I migranti salvati in mare vanno fatti sbarcare, curati e rifocillati. Mi chiedo però perché il 6 e 7 marzo scorsi sono entrate in porto due barche senza bandiera, non italiane, e i migranti sono stati prelevati e accompagnati dai carabinieri nel centro di accoglienza.
Chi non rispetta le regole e arriva come vuole, viene fatto entrare, chi rispetta le regole viene bloccato. A Lampedusa gli sbarchi non sono mai finiti. Arrivano nel silenzio. Piccole barche con motori fuori bordo con una ventina di persone alla volta. Ma Lampedusa non viene mai nominata…”.
Immediata la replica di Salvini che ha SkyNews24 ha commentato:
Io dico di no: se qualcun altro fa altre scelte lo vedremo, ma siccome la responsabilità è mia, curando, soccorrendo, dando da bere e da mangiare, perché ogni vita è sacra, però gli italiani per fessi non ci passano: questo è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Si tutela la buona salute di tutti, ma uno sbarco sarebbe un precedente pericoloso: rischieremmo di alimentare il business che per gli scafisti rendeva più del traffico di droga. Chi favoreggia l’immigrazione clandestina ha sulla coscienza il rischio di ritrasformare il Mediterraneo in un cimitero a cielo aperto”.
Si tratta di una situazione da monitorare e potrebbe gettare le basi per un nuovo caso Diciotti.