È partito il countdown per il cambio d’orario 2017, con gli orologi che anziché seguire l’ora solare seguiranno l’ora legale . Infatti, nella notte tra il 25 e il 26 marzo 2017 gli orologi dovranno essere spostati di un’ora avanti. Ci sarà quindi, dopo pochi giorni dall’inizio della primavera anche il vantaggio di vivere qualche ora di sole in più rispetto alle attuali giornate.
LA STORIA DELL’ ORA LEGALE
L’Ora Legale è stata reintrodotta in Italia nel 1966 con l’obiettivo di risparmiare a livello energetico sull’illuminazione elettrica. Con il cambio d’orario è possibile risparmiare luce elettrica in favore della luce solare per molti mesi. In Italia, gli esperti hanno calcolato che ogni 6 anni vengono risparmiati circa 6 miliardi di Kw/h, un risparmio quantificabile in 900 milioni di euro. “Già nel 1784, Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine, pubblicò un’idea sul quotidiano francese Journal de Paris.
In queste riflessioni, Franklin si poneva l’obiettivo di risparmiare sulla spesa in candele ma, per la stravaganza delle proposte (come mettere un cannone in ogni via, che spari un colpo per svegliare gli abitanti), non trovarono seguito. Sostanzialmente Franklin non propose di spostare il tempo, bensì di obbligare, esercitando varie forme di pressione, a forzare la popolazione ad alzarsi ad orari più mattinieri. La proposta di spingere la popolazione ad alzarsi prima modificando il riferimento orario, origina da un lavoro dell’entomologo neozelandese George Vernon Hudson.
IL RISPARMIO ENERGETICO COME MOTIVO
Nel 1895, egli presentò un documento alla Società Filosofica di Wellington, proponendo uno spostamento in avanti degli orologi di due ore. L’idea venne ripresa pochi anni dopo, dal costruttore britannico William Willett, e questa volta trovò terreno fertile nel quadro delle esigenze economiche provocate dalla Prima guerra mondiale: nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Molti paesi imitarono il Regno Unito in quanto in tempo di guerra il risparmio energetico era una priorità.