L’idea gli venne contemplando una montagna di Bolivar, la moneta venezuelana il cui valore oggi è forse più basso della carta su cui è stampata: come utilizzare una montagna di banconote, pensò Richard Segovia, con cui non è possibile comprare praticamente niente?
Dall’inizio della crisi venezuelana, che ha portato l’inflazione alle stelle e il carovita a livelli insostenibili, in molti hanno subito le conseguenze della perdita devastante del potere d’acquisto dei propri salari: con un lavoro a tempo pieno Segovia portava a casa il corrispettivo di 2,5 dollari al mese, con cui era difficile persino procurarsi cibo a sufficienza.
Venezuela, la situazione economica attuale
La situazione economica attuale del Paese che nel 1950 era la quarta economia mondiale (molto più forte dell’Italia del dopoguerra) e contava su di una solida e abbiente classe media, ha creato una massiccia ondata migratoria, soprattutto verso altri paesi del Sud America, primo tra tutti la vicina Colombia.
Ed è qui che Richard Segovia si è trasferito con la famiglia. Dopo aver trovato una sistemazione (precaria) a La Parada, paese appena di là dal confine con il Venezuela, Segovia ha cominciato a produrre borse e cinture piegando e intrecciando le banconote venezuelane, pratici pezzi di carta dai colori pastello che si prestano molto meglio come materia prima per l’origami che come valuta di scambio. Una bancarella al lato della strada su cui esporre i propri prodotti è stata sufficiente ad attirare l’attenzione crescente di turisti e viaggiatori, e poi persino di media internazionali del calibro di BBC e ABC News.
Venezuela come la Germania del dopoguerra
La produzione di manufatti in banconota ricorda scene da Germania anni venti e foto in bianco e nero di donne che camminano per Berlino con carriole piene di Marchi. L’iperinflazione aveva allora altre cause, ma il risultato è analogo, e le foto colorate della bancarella di Segovia sono un’immagine altrettanto iconica della situazione di uno stato la cui economia, fondata esclusivamente sull’oro nero, è stata colpita senza pietà dal crollo del prezzo del petrolio che, unito ad un sistema di gestione delle risorse terribilmente inefficiente e di fatto insostenibile, ha travolto lo stato in una crisi profonda e senza prospettive di miglioramento a breve termine.
Finché la materia prima resta così a buon mercato, pare che il business concept del ragazzo immigrato dal Venezuela sia molto promettente.