Il blog di Beppe Grillo non è di Beppe Grillo. E non è una battuta. Dopo la querela del Pd nei confronti del comico, infatti, è stata presentata la memoria difensiva del fondatore del Movimento 5 Stelle.
Con una tesi sorprendente: “Beppe Grillo non è responsabile, quindi non è autore, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del blog né degli account Twitter e Facebook, non ha alcun potere di direzione né di controllo su tutto ciò che viene postato”.
Il documento degli avvocati di Grillo è stato reso noto da Francesco Bonifazi, tesoriere del Partito democratico: “Un noto comico ha costruito la propria fama soprattutto grazie al suo blog, un bel giorno decide di dire a 400mila iscritti e diversi milioni di elettori del Pd: “Tutti collusi. Tutti complici Con le mani sporche di petrolio e denaro”. Ho cercato di tutelare la nostra immagine e ora Grillo dice di non essere responsabile del suo blog. Cioè, scrive insulti e poi finge di non sapere chi è stato? Una sola parola: vergognati, caro Beppe Grillo”.
LA QUERELA A GRILLO E IL BLOG RINNEGATO
Il Movimento 5 Stelle ha comunque spiegato il senso della difesa dei legali del leader dei 5 Stelle. “Dal blog esce l’intenzione politica, ora non so la fattispecie del tweet riguardante la Guidi, non ricordo chi l’avesse firmato. Il responsabile del blog è Grillo, ma non ci sono solo post suoi, ci sono molti post firmati da singoli esponenti o dal Movimento 5 Stelle”, ha detto la senatrice pentastellata Barbara Lezzi.
La vicenda è ovviamente esplosa, facendo dilagare le ironie degli avversari: “Grillo ha un blog a sua insaputa?”, ha scritto su Twitter la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani.Il deputato del Pd, Andrea Romano, ha rincarato la dose: “Eccone un altro che fa cose a sua insaputa: tra i Cinque Stelle deve essere scoppiata un’epidemia”.