Una proposta che sicuramente farà discutere oggi e non solo in tema pensioni è quella che è stata avanzata dall’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano che chiede che ai giovani venga data un “pensione di cittadinanza”.
Oggi c’è il confronto Governo e Sindacati in tema di pensioni e la mattinata si apre con la proposta lanciata da Damiano che vede già oltre la scrittura dei decreti attuativi in tema di anticipo pensionistico e guarda con attenzione alla cosiddetta Fase 2 che avrà come tema pregnante la pensione per i giovani. Infatti Damiano fa sapere di essere preoccupato in particolare della possibilità che in futuro si vengano a creare molti nuovi poveri poiché il lavoro che viene propugnato ai ragazzi è discontinuo e quindi non c’è possibilità di potersi costruire una pensione basata solo sul metodo contributivo così come prevedono le attuali regole.
ECCO COME DAMIANO VUOLE LA PENSIONE DI CITTADINANZA
“E’ una misura di civiltà, si evita che ci sia un esercito di nuovi poveri, prendendo come standard di dignità un assegno di 1500 euro lordi e integrando la parte mancante a tale soglia. Lo stesso principio è contenuto nel verbale firmato da governo e Cgil, Cisl e Uil lo scorso settembre. Chi ha alle spalle una carriera fatta di contratti a termine, licenziamenti, voucher, stage, non avrà i contributi sufficienti per un assegno dignitoso. Le risorse si possano trovare anche modificando i meccanismi interni allo stesso sistema previdenziale. Ad esempio con il contributivo non esiste più l’integrazione al minimo: reinvestiamo quei miliardi per la pensione dei giovani di oggi”, fa sapere l’ex ministro del Lavoro che poi subito dopo aggiunge: “Per assicurare a chi lavora una continuità in vista di una pensione dignitosa che è parte necessaria della cittadinanza bisogna rivedere in più punti la normativa sul lavoro e sugli ammortizzatori sociali”.
COSA BISOGNA CAMBIARE NELLA NORMATIVA LAVORO
Quindi Damiano si sofferma su cosa bisognerebbe cambiare nella normativa lavoro e in particolare fa riferimento alla legge sull’articolo 18 e soprattutto bisogna rendere strutturale le assunzioni a tempo indeterminato in modo da rendere meno costoso da quelli flessibili e quindi di più facile attuazione.