Novità in materia di pensioni anche oggi domenica 12 marzo 2017. Le ultime notizie sono relative all’incontro che domani vedrà seduti allo stesso tavolo Governo e Sindacati per dare il via definitivo alla Riforma. Ma restano ancora tanti i nodi da sciogliere come per esempio quello sull’Ape sociale e sui lavoratori precoci. Inoltre ci sono da definire due questioni fondamentali per l’attuazione dell’Ape volontario. Buone nuove dalla legge di Stabilità invece per chi vuole intraprendere la carriera di imprenditore agricolo visto il blocco dei contributi per i primi tre anni.
RIFORMA PENSIONI: INCONTRO GOVERNO-SINDACATI
Si terrà domani, 13 marzo, l’atteso incontro Governo-Sindacati. Una tavolo di confronto decisivo per dare finalmente il via alla Riforma Pensioni che tanti ostacoli ha trovato nel corso della sua scrittura: mancano ancora i decreti attuativi. In particolare il Governo domani dovrà dare delle risposte alla parte sindacale su Ape sociale e lavoratori precoci. Bisognerà capire se effettivamente ci sarà la volontà governativa di allargare la platea dei lavori gravosi passando così come richiesto dai sindacati a parlare di mansioni del lavoratore e non certo di settore d’azienda: questo significa allargare la potenziale platea di coloro che avrebbero diritto all’anticipo pensionistico. Nel frattempo il Governo ha messo in campo una franchigia (12 mesi) sul requisito di sei anni di continuazione nel lavoro gravoso che andava a impedire soprattutto agli edili la possibilità di beneficiare dell’anticipo pensionistico.
CONTRIBUTI PENSIONI PER GLI IMPRENDITORI AGRICOLI
Novità in tema pensioni arrivano dalla Legge di Bilancio e riguardano i nuovi imprenditori agricoli. Affinché ci sia effettivamente un incentivo intraprendere questa forma di impresa si è deciso di applicare uno sgravio contributivo della durata quinquennale per chi avvia un’attività agricola nel corso di questo anno. Il nuovo imprenditore agricolo però dovrà avere meno di 40 anni. Ma ci sono risvolti sulla pensione che poi si verrà a maturare? Assolutamente no perché come viene spiegato l’assegno pensionistico resterà invariato. L’esonero di contributi viene così calcolato: in forma integrale per i primi tre anni, al 66% per il quarto anno e al 50% per il quinto anno.
APE VOLONTARIO ALCUNI NODI DA SCIOGLIERE
Restano tensioni aperte anche per quanto riguarda l’Ape volontario. In particolare resta aperta la questione relativa alle banche che potrebbero anche decidere di non concedere il prestito, quello che viene rogato per arrivare fino alla pensione di vecchiaia, perché il soggetto che lo va a richiedere potrebbe poi avere problemi di solvibilità. E’ questo un altro dilemma che va risolto nell’incontro tra Governo e Sindacati di domani in materia di riforma pensionistica. Inoltre andrà discusso anche la questione tassi di interesse che per ora sono variabili e quindi calcolati sull’andamento del mercato e quindi potrebbe poi presentare nel corso del tempo maggiori costi al richiedente.