Il tema pensioni tiene sempre banco. E anche oggi 16 marzo 2017 andiamo a scoprire le ultime notizie in materia. In particolare ci soffermiamo sulle pensioni anticipate e sui requisiti per accedervi se si è svolto un lavoro usurante. Poi approfondiamo la battaglia dei lavoratori precoci sempre in lotta per una modifica di Quota 41. E quindi ci soffermiamo sul giudizio di Assoprevidenza e sulle ultime statistiche sugli assegni pensionistici.
PENSIONE ANTICIPATA: QUOTA 41 PER LAVORI USURANTI
Un’altra categoria di lavoratori si aggiunge a quelle che possono uscire anticipatamente da lavoro e si tratta di quelli usuranti. A prescindere dall’età anagrafica potranno richiedere di andare in pensione tutti quei lavoratori impiegati alle mansioni particolarmente faticose e pesanti e ai lavori notturni. Come possono beneficiare della pensione anticipata? Il requisito fondamentale è che abbiano versato 41 anni di contributi e che hanno lavorato almeno 12 mesi, naturalmente versando i relativi contributi, prima del compimento del diciannovesimo anno di età. La Legge di Bilancio precisa inoltre che l’agevolazione è estesa agli addetti alle professioni gravose, agli invalidi, a chi assiste familiari con disabilità grave e ai lavoratori disoccupati che però rientrano nei requisiti già citati.
PENSIONE ANTICIPATA: LA BATTAGLIA DEI LAVORATORI PRECOCI
Nonostante il tanto atteso incontro sulla Riforma tra Governo e Sindacati sia stato rinviato al prossimo 20 marzo, non si ferma la lotta dei lavoratori precoci che chiedono regole più esemplificate per poter andare in pensione con la Quota 41. L’appuntamento è stato fissato per il prossimo 23 marzo a Roma quando terranno una manifestazione di protesta per richiedere la modifica delle novità e dei requisiti introdotti con la riforma contenuta nella Legge di Bilancio. Intanto è stata lanciata una petizione che riprendendo una proposta dell’onorevole Cesare Damiano si chiede l’uscita anticipata dal lavoro a 62 anni anagrafici e dopo aver maturato 35 anni di contribuzione.
ASSOPREVIDENZA E LE CASSE PREVIDENZIALI
Sul tema delle casse previdenziali è intervenuta Assoprevidenza che in un incontro a Milano si è soffermata con il suo presidente Sergio Corbello in particolare sul ruolo che devono avere le casse previdenza e ha affermato: “Con la detassazione dei redditi derivanti da investimenti reali da una parte si indirizzano risorse importanti verso l’economia produttiva, dall’altra ci si avvicina alla normativa fiscale europea, che non prevede tassazione per i redimenti dei fondi pensione e delle casse professionali”. Insomma un giudizio più che positivo dagli operatori del settore.
PENSIONI: LE STATISTICHE
Come al solito quando si parla di pensioni bisogna far riferimento ai numeri e mai come questa volta ci vengono in soccorso quelli che sono stati qualche giorno fa pubblicati e che fanno capire come il 70% dei pensionati attuali viva sotto la soglia dei 1.000 euro mensili. Un dato che deve far riflettere poiché significa che molti si trovano al di sotto o comunque al limite della soglia della povertà e così come anticipato nei giorni scorsi lo stesso trattamento, se non più gravoso, potrà poi essere anche a carico dei più giovani semmai dovessero raggiungere un assegno pensionistico.