E’ domenica vero, ma le ultime notizie in tema di pensioni ci sono anche oggi 26 marzo 2017. A tenere banco sono le criticità che vengono evidenziate dalla Cgil in tema di pensioni anticipate. Criticità che vanno al più presto chiarite altrimenti ci si ritrova con una riforma che avrà solo una portata parziale e non totalizzante come invece era nelle intenzioni dei promotori.
RIFORMA PENSIONI: LA CGIL NON SI FIDA DELLE USCITE ANTICIPATE
Non si spengono innanzitutto le polemiche relative alla Riforma Pensioni. Nonostante la soddisfazione dopo l’ultimo incontro del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, la Cgil non sembra soddisfatta di quello che sta succedendo intorno alle uscite anticipate: i decreti attuativi non sono ancora pronti e bisogna fare i conti con i tempi sempre più stringenti perché secondo il calendario dato dal Governo devono essere pronti entro fine mese. A parlare per il maggiore sindacato italiano è il segretario confederale Roberto Ghiselli: “È vero che a ore verranno emanati i decreti da parte del Consiglio dei Ministri, però vi sono alcuni aspetti, per noi significativi, che ancora non hanno trovato una risposta positiva. Per questo abbiamo chiesto e in parte ottenuto la disponibilità del governo a fare ulteriori approfondimenti e trovare altri strumenti per correggere alcuni aspetti che rischiano di ridurre in maniera significativa la positività delle misure, in particolare per quanto riguarda l’accesso all’Ape social e la possibilità di uscita pensionistica per i lavoratori precoci”
RIFORMA PENSIONI: I PUNTI CRITICI
Secondo la Cgil i punti critici della Riforma Pensioni in materia di anticipate riguardano i critieri di accesso ai benefici per i lavoratori che hanno svolto mansioni gravose. Ma non finisce qui perché poi viene sottolineato l’aspetto dei lavoratori disoccupati che a seguito della scadenza del contratto a termine non si è capito se possono avere o meno accesso alla pensione anticipata. Quando verranno approfonditi questi punti? A questo punto dopo l’uscita dei decreti attuativi nell’incontro previsto per fra partire la Fase 2 con possibilità di eventuali integrazioni future.
RIFORMA PENSIONI: CALENDARIO FASE 2
La stessa Cgil con Ghiselli tiene però a precisare di come andrà avanti il calendario così come deciso nell’ultimo incontro con il Governo dello scorso 23 marzo: “Per ora abbiamo stabilito le prime due date del confronto: la prima, il 6 aprile, riguarderà le pensioni dei giovani; la seconda sarà sulla governance degli istituti previdenziali, in particolare dell’Inps. Altro tema molto delicato, anche perché abbiamo un presidente dell’Inps che sta facendo di tutto tranne che far funzionare bene quell’istituto”. È ovvio, conclude Ghiselli, che una scadenza oggettiva c’è: “È quella della prossima legge di stabilità perché la fase 2 comporterà dei costi che dovranno essere coperti con la nuova legge di bilancio”.