Sul fronte pensioni le novità del 20 gennaio arrivano direttamente dal sito del Ministero del Lavoro, che in una nota ufficiale afferma come sia stato predisposto un emendamento al Decreto Milleproroghe con il quale si prevede di prorogare al 2017 la norma che ha consentito di non procedere al recupero nel corso del 2016. Tutto ciò in merito al recupero differenziale negativo dello 0,1% delle pensioni al fronte dell’inflazione più bassa avutasi tra il 2015 e il 2016.
Inoltre il governo dovrà rivedere la situazione delle perequazioni delle pensioni, ovvero valutare la possibilità di utilizzare un diverso indice per la rivalutazione delle pensioni e recuperare, parte della mancata indicizzazione ai fini della rivalutazione. Infatti, la mozione approvata dal Senato in settimana, prevede a introdurre un sistema di perequazione basato sugli “scaglioni di importo”, a valutare la possibilità di utilizzare un diverso indice per la rivalutazione delle pensioni e di recuperare parte della mancata indicizzazione ai fini della rivalutazione una tantum del montante nel 2019.
Secondo i sindacati, sarebbero circa 5 milioni i pensionati che dovrebbero ancora ricevere la rivalutazione delle pensioni dopo la legge passata in senato che ha bloccato la Riforma Fornero. Il governo quindi dovrà lavorare per consentire a questo numero di pensionati di ricevere il bonus quanto prima.
Inoltre, per quanto riguarda i lavoratori esodati, questi potranno chiedere la pensione per l‘Ottava Salvaguardia entro e non oltre il 2 marzo 2017. Lo comunica l’Inps nella Circolare 193/2016 pubblicata ieri dall’istituto di previdenza. Inoltre l’Inps precisa come vi siano svariati modi per conseguire la domanda pensionistica per l’ottava salvaguardia, sia recandosi direttamente agli sportelli, che anche online sul sito dell’Inps ovviamente.
Per quanto riguarda l’Ape, ovvero la pensione anticipata, le regole come sappiamo sono cambiate e sono, per poter usufruire della pensione, di avere 63 anni e 7 mesi di età e 20 anni di contributi, mentre la pensione per lavoratori precoci arriverà solo dopo le seguenti caratteristiche, ovvero lavoratori con almeno un anno di contribuzione entro il diciannovesimo anno di età che potranno accedere alla pensione con 41 anni di contribuzione. Infatti, il governo dovrebbe entro fine mese ufficializzare le seguenti regole proposte e renderle vere e proprie leggi.
Più problemi invece sorgono per l’opzione donna, dove si presenta uno scenario di scontro tra i sindacati e il governo per sollecitare a trovare soluzioni anche sulle donne. Altra battaglia è prevista anche per gli esodati e il cumulo pensionistico, che il governo dovrebbe valutare non prima di febbraio.