Pensioni, Ultime Notizie Oggi (15 Aprile 2017): Riforma e vitalizi parlamentari

Rischio ingorgo è quello che potrebbe succedere in materia di pensioni. Le ultime notizie di oggi 15 aprile 2017 relativamente alla Riforma che stenta a partire potrebbero portare brutte novità per chi vuole beneficiare dell’Ape Sociale. Inoltre uno stop per mancate comunicazioni dell’Inps è stato per ora dichiarato alla proposta di modifica della Legge Fornero per chi esce da lavoro a 64 anni. Infine torna la polemica sulle pensioni dei parlamentari.

RIFORMA PENSIONI: RISCHIO INGORGO DOMANDE

Tra le tante problematiche legate alla Riforma Pensioni e in particolare all’attuazione dell’anticipo pensionistico ci sono quelle legate al rischio ingorgo delle domande. Infatti dal prossimo 1 maggio che vuole abbandonare anticipatamente il lavoro, naturalmente avendo i requisiti richiesti, si troverà dinanzi la possibilità di vedere la sua domanda bloccata da un ingorgo dovuto anche ai tempi stretti di presentazione. Infatti chi vuole uscire da lavoro con l’Ape Sociale avrà tempo di beneficiare della misura presentando domanda dal 1 maggio al 30 giugno: tempi abbastanza ristretti con centinaia di lavoratori che andranno a intasare gli uffici dell’Inps per capire se hanno i requisiti per accedere alla misura pensionistica anticipatoria. D’altronde come si sa a livello pensionistico ogni lavoratore ha una propria specifica posizione e gli intrecci che ci si può trovare davanti sono davvero tantissimi.

PENSIONI ULTIME NOTIZIE: STOP ALL’USCITA A 64 ANNI

Che caos in materia pensioni perché viene segnato un latro stop alla possibilità di uscire dal lavoro a 64 anni. Infatti il disegno di legge presentato dall’onorevole Maria Luisa Gnecchi è ancora bloccato in Commissione Lavoro della Camera. Le motivazioni di questo stop forzato sono da andare a ricercare nel ritardo con cui Inps e Governo stanno trasmettendo i dati aggiornati relativamente alle pensioni liquidate. Lo stesso presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ha così spiegato il ritardo: “E’ estremamente imbarazzante, considerando che l’atteggiamento dell’Inps, che non fornisce i dati necessari per un corretto lavoro, impedisce, di fatto, al Parlamento di legiferare”. La volontà politica è quella di correggere alcune restrizioni che erano state imposte con la Legge Fornero per consentire così ai nati entro il 1952 di poter andare in pensione a 64 anni.

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PENSIONI PARLAMENTARI: LA RICHIESTA DI GERRY SCOTTI

Si è parlato tanto nelle ultime settimane della campagna del Movimento 5 Stelle per cercare di mitigare il più possibile i vitalizi dei parlamentari e in particolare quelli legati alla pensione che i grillini vorrebbero alla stregua di quella che viene percepita dai normali cittadini. Gerry Scotti, il noto presentato di Canale 5, a un “Giorno da Pecora” ha svelato che anche lui, è stato deputato, avrebbe voluto rinunciare al vitalizio di 1.400 euro che percepisce ma che nonostante abbia telefonata personalmente a Matteo Renzi, quando era capo del Governo, non è riuscito a farsi togliere la prebenda.