L’ Inps rende noto che ci saranno Aliquote di rendimento invariate per i lavoratori che liquideranno la pensione nel nuovo anno. L’Inps ha infatti aggiornato le retribuzioni di riferimento con i relativi tetti pensionabili per i lavoratori iscritti presso l’assicurazione generale obbligatoria e le gestioni ad essa sostitutive od esclusive nel 2017.
Le aliquote sono parametri utilizzati per il calcolo delle quote A e B di pensione con il sistema retributivo che traducono la busta paga degli ultimi anni di lavoro in pensione. Per ogni anno di lavoro soggetto a contribuzione la regola generale riconosce il 2% della retribuzione pensionabile entro un tetto di 40 anni di contributi. Sempre l’Inps rende noto come negli ultimi 15 anni la spesa pensioni per i dipendenti pubblici è raddoppiata, arrivata a 67,4 miliardi di euro nel 2015, contro i 37 miliardi del 1999: un incremento dell’82%. Si è creato così un “buco” di oltre 7 miliardi di euro. I dati sono contenuti nella relazione del ministero dell’Economia sugli andamenti della spesa pensionistica e delle relative entrate per i dipendenti pubblici e sono stati rielaborati dall’Adnkronos.
Infine la solita questione dell’Ape. Tra le condizioni che il lavoratore dovrà rispettare c’è infatti quella che il soggetto si trovi a non più di 3 anni e 7 mesi dall’età pensionabile di vecchiaia nel regime pensionistico obbligatorio. Un dato che non potrà essere certificato facilmente dall’Inps dato che gli adeguamenti alla speranza di vita dopo il 2018 saranno noti in via ufficiale solo alla fine del prossimo anno.