La novità del giorno sulle pensioni riguardano i lavoratori precoci, i salvaguardati e il deficit che ha colpito l’Inps. Dal prossimo 1 maggio 2017, infatti, alcune particolari categorie di lavoratori precoci potranno accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica. Lo sconto sarà sia per lavoratori di pubblico impiego che quelli autonomi.
Per fare domanda, i precoci dovranno risultare avere una o più delle seguenti caratteristiche, ovvero: risultare in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento da almeno 3 mesi, assistere, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente in stato di handicap, avere una riduzione della capacità lavorativa almeno del 74%. Chi rispetta i requisiti suddetti potrà accedere alla pensione con 41 anni di contributi, sia per gli uomini che per le donne, a prescindere dall’età anagrafica e senza alcuna penalità sulla misura del trattamento pensionistico.
Per quanto concerne l’ottava salvaguardia, dal 1° gennaio 2016 e sino al 31 dicembre 2018 la pensione di anzianità, poteva essere perfezionata con il quorum 97,6 per la generalità dei lavoratori dipendenti. Una volta accolto questo requisito, bisognerà attendere un anno per fare la domanda di pensionamento per usufruire dell’ottava salvaguardia, come prevedevano le regole precedenti alla Legge Fornero. Resta però ferma la possibilità di accedere, indipendentemente dal requisito anagrafico, alla pensione di anzianità con i 40 anni di contributi sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi.
Infine, in un intervento del ministro del lavoro, Giuliano Poletti, si è ribadito come il Governo non interverrà per dare manforte all’Inps, visto che il sistema pensionistico è assolutamente sostenibile.