Novità in tema pensioni ci sono anche in questo sabato 25 febbraio 2017. Si va dalle nuove norme che regolano l’andare in pensione in campo giornalistico ai conguagli in aumento per il Fondo di previdenza del clero. Botta e risposta sulle pensioni anticipate dei militari e la situazione in Sicilia dove esisterebbero ancora posizioni privilegiate rispetto al resto dell’Italia.
Nuove regole per i giornalisti dopo l’approvazione del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia della Riforma varata dall’INPGI. Le nuove regole sono molto più stringenti rispetto alle precedenti con ai giornalisti professionisti che non si applicano le norme previste dalla Riforma Pensioni varata dalla Fornero. Tra le nuove regole c’è l’introduzione del sistema contributivo per tutti gli assicurati, l’innalzamento dell’età pensionabile e dal 2019 l’adeguamento automatico alle speranze dei vita ISTAT.
PENSIONI ANTICIPATA MILITARI: LA RISPOSTA DI BOBBA
In tema di pensioni anticipate è intervenuto il sottosegretario al Welfare per rispondere a un’interrogazione alla camera dei Deputati in merito all’uscita dal lavoro dei militari. Il sottosegretario ha così risposto all’interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle: “L’attuale sistema previdenziale per gli appartenenti alla Polizia di Stato prevede, infatti, dei benefìci generalizzati (un anno di maggiorazione ogni cinque di servizio prestato per un massimo di cinque anni a partire dal 1° gennaio 1998), a prescindere dalla specifica mansione svolta. Pertanto, la problematica dell’ascesso degli operatori di pubblica sicurezza alle agevolazioni previdenziali, connesse allo svolgimento di lavori usuranti non trova ragione di essere”. Infine ha ricordato come per le forze dell’ordine con il decreto “Salva Italia” l’uscita anticipata è a 57 anni e 7 mesi.
CONGUAGLIO PER GLI APPARTENENTI AL CLERO
Novità si segnalano anche relativamente al conguaglio e in particolare per coloro che sono iscritti al Fondo di previdenza del clero di ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla Cattolica. Secondo una norma che risale al 1 gennaio 2015 è stato aumentato a 3 euro all’anno. Quindi questi soggetti dovranno pagare un contributo annuo pari a 1.722,08 euro rispetto ai 1.718,60 euro previsti in precedenza. Aumento che è stato determinato in base a un decreto interministeriale del 4 agosto 2016.
SICILIA, ESISTONO PENSIONI PRIVILEGIATE?
Dalla Sicilia nel frattempo arrivano notizie circa sulle pensioni e a parlare è Rosolino Greco che spiega come le cosiddette norme vantaggiose godute fino a oggi dai pensionati isolani sono state completamente abolite e che anche la Sicilia si è adeguata al resto d’Italia. “Già dal 2003 – ha spiegato Greco a Live Sicilia – c’è stata una inversione di tendenza che ha limitato di molto un aspetto che rendeva le pensioni siciliane ‘vantaggiose’ rispetto al resto d’Italia: si è abbandonato infatti il ricorso al calcolo sulla base del sistema retributivo, passando al contributivo. Ma non solo”.