In tema pensioni oggi 26 febbraio 2017 il banco è occupato particolarmente dalle critiche che vengono avanzate al Governo. In particolare sul piede di guerra sono i Sindacati che chiedono risposte ai loro quesiti su previdenza e Riforma Pensioni. Ma un altro punto fondamentale è la volontà di scendere in piazza per protestare dei lavoratori precoci. Inoltre da quest’anno viene attuato il regolamento per l’uscita anticipata dal lavoro degli agenti di commercio.
Gli agenti e i rappresentanti di commercio che sono iscritti alla Fondazione Enasarco possono anche decidere di andare in pensione in anticipo, previsto da un regolamento del 2013 l’uscita anche di 2 anni dal mondo lavorativo, ma naturalmente vengono penalizzati sull’assegno visto che si prevede una decurtazione del 5% per ogni anno di anticipo. Perché se è un regolamento datato 2013 ne parliamo oggi? Il motivo è semplice poiché la norma entra in vigore da quest’anno quando gli agenti uomini che non raggiungono la normale età di pensionamento per vecchiaia possono chiedere di anticipare l’uscita dal lavoro di uno o due anni subendo la decurtazione percentuale sull’assegno così come specificato in precedenza. Bisogna però possedere dei requisiti: 65 anni di età anagrafica, 20 anni di anzianità contributiva e la Quota 90 che sarebbe la somma tra l’età anagrafica e l’anzianità contributiva.
PRECOCI SUL PIEDE DI GUERRA: PRONTI A UNA PROTESTA
Ma non è tutto rosa e fiori in tema pensioni. Infatti il messaggio che ha diffuso in queste ore il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti è abbastanza chiaro e non suona certo come musica all’orecchio del Ministro Poletti: “Penso che sia arrivato il momento di dare vita ad una grande mobilitazione sindacale dei lavoratori e dei pensionati perché i nostri referendum su voucher e appalti trovino una risposta. Così come servono risposte anche sulle pensioni, sul fisco e sulla sanità. C’è davvero bisogno di ritrovarsi tutti insieme in piazza per raggiungere questi obiettivi e perché la politica non resti sorda e immobile ancora una volta ma sia obbligata a trovare delle soluzioni. Vedo che altri percorrono altre strade prestando il fianco a questo o quell’esponente politico. Così però ci facciamo solo strumentalizzare e soprattutto rischiamo di non ottenere quello per cui ci stiamo battendo. Riportiamo tutto al campo sindacale, facciamo il nostro mestiere e cerchiamo di farlo bene”. E i lavoratori precoci sono pronti a spalleggiarlo nella richiesta soprattutto se nella Riforma verrà approvata la Quota 41.
ALTRE RICHIESTE AL GOVERNO IN TEMA DI PREVIDENZA
Ma le richieste al Governo non si esauriscono perché nel frattempo Maurizio Landini segretario generale della Fiom a Il Manifesto ha fatto sapere: “E’ ora che Gentiloni intervenga sulla previdenza. Bisogna affrontare il problema pensioni e far ripartire gli investimenti. A fine anno – fa sapere Landini – si riapre la discussione sui Fiscal compact e bisogna ripensare a quei vincoli che ci hanno addirittura portato a inserire il pareggi odi bilancio in Costituzione”.