Le news sul fronte pensioni del 9 febbraio 2017 riguardano i liberi professionisti, le pensioni di vecchiaia e la cassa degli psicologi la cosiddetta Sicav Psy. Partendo dai primi bisogna sapere che la ricongiunzione contributi non sono gravate da interessi, almeno non per le domande di ricongiunzione onerosa presentate nel 2017.
L’Inps ha pubblicato le tabelle che prevedono che all’onere di ricongiunzione si applichi la maggiorazione di un interesse annuo calcolato in base all’inflazione ma, poiché il tasso di variazione dell’indice dei prezzi al consumo 2016 è stato pari a -0,1%, di conseguenza non si applicherà alcuna maggiorazione. Contrariamente al cumulo, che è gratuito, la ricongiunzione è invece onerosa. Se i pagamenti a rate vengono sospesi prima dell’estinzione del debito, bisogna versare la parte mancante, ovvero il debito residuo, in un’unica soluzione.
Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia è quella pensione erogata dall’Inps al raggiungimento di un’età anagrafica tale da poter sfruttare tale contributo pensionistico. Essa viene abrogata al raggiungimento di almeno 20 anni di contributi. Dal 2011, la Legge Fornero ha indetto in 66 anni il raggiungimento della pensione di vecchiaia per gli uomini mentre 62 per le donne. Riguardo a questo il governo ha già asserito come si provvederà presto ad abbassare l’età di pensione di vecchiaia, ritenuta troppo alta. Il tutto entro il 2018.
Infine l’ENPAP (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi) comunica che verranno assegnate delle pensioni per la categoria degli psicologi più alte. Tutto questo ha già una ricaduta concreta sugli psicologi iscritti alla Cassa: il 3% di rivalutazione, da destinare ai montanti degli Psicologi, è in una cedola staccata già ad ottobre 2016. Dopo un anno di sperimentazione, si guarda al futuro sapendo di poter contare su uno strumento all’avanguardia, che nei prossimi anni potrà fornire il combustibile necessario a dare un forte contributo al rendimento dei risparmi, e quindi alle pensioni, degli iscritti.