Peppino Impastato, perché fu ucciso?

Ricorre oggi l’anniversario della morte di Peppino Impastato, un nome e un uomo che è diventato, per il nostro Paese, simbolo della lotta contro le mafie e quindi per la libertà. Ben 39 anni fa, il 9 maggio 1978, Peppino Impastato veniva ucciso con un’esplosione sui binari della ferrovia Trapani-Palermo.

PEPPINO IMPASTATO, LA BIOGRAFIA

Da sempre legato alla sua terra e al suo paesino, Cinisi, Peppino Impastato per tutta la sua giovane vita non decise mai di andarsene, preferì invece restare per lottare contro la mafia che ingabbiava (e ingabbia) la sua amata Sicilia. Militante nella sinistra extraparlamentare, Peppino fondò una emittente radiofonica chiamata “Radio Aut” con la quale decise di denunciare e criticare molta della malavita del suo paese. Uno dei bersagli preferiti di Peppino, era il capo di Cosa Nostra, Gaetano Badalamenti, lo stesso uomo che, per tenere alto il suo nome e la sua autorità, fece uccidere Peppino all’età di soli 30 anni.

I CENTO PASSI: IL FILM SULLA STORIA DI PEPPINO IMPASTATO

Il cinema ha dedicato un bellissimo film alla storia di Peppino Impastato, dal titolo “I Cento Passi“. Interpretato da un giovane Luigi Lo Cascio, e con la regia di Marco Tullio Giordana, il film descrive perfettamente la vita, la lotta e gli ideali di Peppino, che ancora oggi, insieme ad Aldo Moro morto nello stesso periodo, resta un simbolo di lotta e di resistenza contro la criminalità, gli abusi e i soprusi.