Oggi come oggi se c’è un’attività che riguarda tutte le aziende e tutti i servizi, dai social network ai programmi più sofisticati, questa è l’attività di raccolta e analisi dei dati dei consumatori. Un aspetto sempre più centrale nei nostri giorni, anche se spesso sconosciuto ai più e alla gran maggioranza del pubblico. Chiaramente il trattamento dei dati è centrale anche nel settore del gioco d’azzardo dove le più recenti politiche hanno previsto la creazione di sofisticati sistemi per trattare i dati dei clienti.
Dunque, iscrivendosi ad un sito di gaming online, è necessario sapere preventivamente che fine fanno i propri dati e come vengono trattati. Tutti i siti di giochi online richiede il trattamento dei dati e, a questo proposito, un gruppo di sviluppatori web austriaci ha creato un gioco ad hoc, tale Data Dealer: si tratta di un gioco animato che incoraggia gli utenti ad accumulare e vendere profili, ovviamente frutto di fantasia, con tutti i dettagli. Dal nome alla data di nascita alle abitudini, ovviamente per migliorare la trasparenza in materia. Scopo del “gioco” è quello di dare un’idea agli utenti del diffuso commercio nato attorno ai dati personali. E per far rendere loro conto che spesso la privacy, fondamentale, non viene rispettata. Le conseguenze, in questo caso, sono più gravi e non vanno mai sottovalutate.
Come Data Dealer sensibilizza gli utenti
Spesso con negligenza si trascura l’aspetto relativo ai propri dati e l’idea di Data Dealer trova la sua ragion d’essere nella sensibilizzazione dell’utenza. I creatori, infatti, hanno reso noto che ogni giocatore comincia a giocare con un avatar di base, ed un budget di 5.000$. Con questa cifra si possono acquistare profili aggiuntivi da più fonti. I profili, ovviamente, possono anche essere venduti. L’anonimato sembrerebbe garantito, e qui il condizionale è d’obbligo: infatti il gioco fa capire che i rivenditori di dati, in un secondo momento, potrebbero usare i dettagli per collegare i propri profili con i nomi reali delle persone. Quando poi gli indirizzi mail e gli pseudonimi si uniscono ai nomi reali, le cose diventano interessanti: il rivenditore di dati spiega ai giocatori il valore dei vari tipi di informazioni. Il gioco inoltre suggerisce che l’indirizzo e-mail di chiunque può essere individuato a prescindere dal nickname e dallo pseudonimo utilizzato.
Inoltre, gli indirizzi e-mail possono essere venduti con ottimi guadagni. Il fine ultimo qual è? Far capire che questo metodo può essere utilizzato, da chiunque, per violare la privacy e il trattamento dei dati dei giocatori.
Come funziona la Crittografia nella protezione degli utenti
Entra in gioco, in questo caso, la crittografia, di cui sempre più spesso si sente parlare e la cui importanza, molto spesso, viene sottovalutata. Il casinò online Gioco Digitale, ad esempio, adotta sulla sua piattaforma di gioco un livello di crittografia a 128 bit che assicura la protezione e la sicurezza dei dati trasmessi. Si tratta del metodo con cui le informazioni vengono trasformate, per così dire, in codice segreto e il cui significato è sapientemente nascosto. In informatica i dati non crittografati sono i testi normali. Quelli ovviamente crittografati presentano un testo cifrato. La codifica e la decodifica dei messaggi avvengono tramite appositi algoritmi.
Per essere efficace, un codice include una variabile come parte dell’algoritmo, la cosiddetta chiave. Quando il messaggio “protetto” viene intercettato, prima si deve scoprire il codice con le chiavi da utilizzare come variabili. Si tratta, è facile comprendere, di un mezzo preziosissimo per la tutela della privacy. Le cifre da poter utilizzare rientrano in due categorie: una simmetrica, l’altra asimmetrica. Nel primo caso la chiave utilizzata è unica, nel secondo invece, seppur più veloce, è maggiormente complessa: si utilizzano difatti i numeri primi, dato che è difficile calcolare numeri di grande dimensione.