Si dimette il governo in Russia: secondo molti potrebbe essere il primo passo verso una transizione ad una nuova forma di governo che garantirebbe ulteriori mandati a Vladimir Putin
Recente è la notizia che il premier russo Dmitry Medvedev si sia dimesso con tutti i ministri, riconsegnando il mandato al Presidente Putin. La notizia ha attratto l’attenzione globale, da tempo interessata a capire i meccanismi di funzionamento del sistema politico russo.
Il premier Medvedev ha motivato la sua decisione con la volontà di favorire la riforma costituzionale fortemente voluta da Putin. La riforma porterà, sempre secondo il premier, “cambiamenti significativi anche nell’equilibrio tra i poteri, in particolare tra quello esecutivo, legislativo e i rami del potere giudiziario”.
Riforma Costituzionale russa: cos’è?
In realtà tale riforma, che è al centro delle dimissioni di Medvedev, non è così imminente come sembra. Ha detto un portavoce del Cremlino, secondo l’agenzia TASS:
Il presidente Putin nel suo messaggio all’Assemblea Federale non ha menzionato emendamenti per nessuno degli articoli fondamentali della Costituzione: in questo caso non è dunque all’ordine del giorno un referendum. Ma le riforme proposte saranno piuttosto serie. Il presidente ha ritenuto quindi opportuno e necessario avere una consultazione con il popolo. La questione è mettere ai voti la proposta: le date e le regole saranno determinate in seguito e poi formalizzato in un decreto speciale
Uno dei punti centrali della presunta riforma riguarda l’elezione del Premier da parte del Parlamento, e non più secondo nomina presidenziale, ed il conferimento di maggiori poteri al Consiglio di Stato.
Un tentativo di Putin per rimanere al potere?
Molti analisti hanno visto nella riforma un tentativo di Putin di assicurarsi il ruolo di comando del paese anche dopo la naturale scadenza del mandato. Nel 2024 scadrà l’attuale mandato presidenziale e Putin potrebbe essere non rieletto se la legislatura rimarrà immutata. Lo stesso Medvedev è stato partecipe nello “scambio” di ruoli tra premier e capo dello Stato con Putin per aggirare la regola dei due mandati.
A Medvedev, invece, andrà il ruolo appena creato di vice capo del Consiglio di Sicurezza russo.