Dal 6 luglio 2021 gli Stati Uniti non faranno più parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Lo ha comunicato ufficialmente Donald Trump in una notifica inviata alle Nazioni Unite. Fino ad allora, quindi, gli americani dovranno rispettare e onorare impegni e obblighi, compresi quelli finanziari per il resto dell’anno.
Trattasi di un ritiro non definitivo che molto dipenderà dall’esito delle elezioni presidenziali previste il prossimo 3 novembre: una conferma di Trump al nuovo mandato glisserebbe l’uscita degli Usa dall’Oms; in caso di vittoria dello sfidante democratico Joe Biden, invece, potrebbe avvenire la revoca del provvedimento, come ha annunciato lo stesso negli ultimi giorni.
In attesa di ulteriori sviluppi, “The Donald” ha concretizzato annunci e minacce promosse in aprile dopo settimane di tete a tete con l’organizzazione internazionale in questione, accusata di essere filo-cinese e di non aver dato l’immediato all’allarme sulla pandemia. Questo perché, sostiene ancora Trump, si vogliono coprire le responsabilità di Pechino.
Il commento dell’OMS
La decisione presa da Trump è stata definita dai vertiti dell’Oms “miope, inutile e pericolosa”, “una delle decisioni presidenziali più disastrose della storia recente”. Anche il dottor David Nabarro, inviato speciale dell’Oms per l’emergenza Covid-19, ritiene che “tutti i leader mondiali, tutte le nazioni devono lavorare insieme per far fronte a questo virus. Avere gli Stati Uniti in fuga non è ciò di cui le persone hanno bisogno”.
E ha aggiunto
Il mondo sta affrontando una grave crisi sanitaria, è stato estremamente male negli ultimi sei mesi e temo che peggiorerà molto nei prossimi sei mesi”e rilevando che “abbiamo ancora molto da scoprire su questo virus e su come affrontarlo ed appare davvero spiacevole che il Paese più importante, in termini di dimensioni del budget dell’Oms, abbia deciso di ritirarsi”.