Piattaforme di trading: facciamo il punto sulle più gettonate per investire sulle criptovalute

Nonostante il mercato delle criptovalute nelle ultime settimane sia stato interessato da una nuova ondata di vendite, l’intesse degli investitori continua a rimanere elevato: la volatilità che sta interessando i prezzi della maggior parte degli asset digitali è vista infatti da tantissimi investitori come fonte di opportunità sia per chi predilige le strategie di breve termine, speculando tanto sul rialzo quanto sul ribasso delle quotazioni, sia per chi è orientato verso un approccio buy and hold e vorrebbe approfittare della persistente correzione che si è abbattuta sul settore, per accumulare su valori apparentemente a sconto. Il punto è che, sebbene le crypto si siano più volte rese protagoniste in passato di violenti draw down e upward trend di intensità addirittura superiore, ancora non è ben chiaro se ci si trovi innanzi all’ennesimo bear trend secondario o se via sia stata un’inversione di tendenza sulle strutture di prezzo di medio e lungo termine.

Osservando la configurazione grafica di Bitcoin, in quanto benchmark del settore, si evince facilmente, fanno notare gli addetti ai lavori, come le quotazioni stiano cercando di formare un’area di supporto a ridosso dei top del 2020, livelli chiave da cui si è partito l’attacco ai record storici: perdere definitivamente anche questa fascia di prezzo potrebbe generare ulteriori approfondimenti ribassisti, in quanto di norma in zone particolarmente importanti si assiepano ordini di stop loss.

In ogni caso, indipendentemente dalla strategia di investimento che si vuole attuare è importante prendere in considerazione solamente le migliori piattaforme di criptovalute rilasciate dagli intermediari attivi sui circuiti decentralizzati, che consentono di operare in sicurezza sui mercati finanziari. Tra gli intermediari più apprezzati dagli utenti è bene menzionare eToro che offre numerosi strumenti, tra cui il conto demo, ideale per i traders alle prime armi, e il copy trading, funzionalità che permette agli utenti di copiare le mosse degli investitori più esperti. Un altro broker sempre più utilizzato è XTB che consente anche di investire in criptovalute CFD così come iQ Option che ha un deposito minimo di soli 10 euro.

Investire in criptovalute: le caratteristiche degli intermediari

Naturalmente prima di sottoscrivere i servizi di una società del settore è fondamentale avere un’idea di massima del modus operandi da portare avanti e delle caratteristiche che la stessa deve avere.

Come molti sapranno, infatti, per investire in asset digitali, mediante le piazze di scambio over the counter, si hanno a disposizione due opzioni, ovvero i broker online e i crypto exchange: tali soggetti presentano sostanziali differenze e ciascuno si adatta meglio all’esecuzione di specifiche strategie. Indipendentemente dall’orientamento, è essenziale comunque rivolgersi a società che abbiano alti livelli di sicurezza, che rilascino tool di negoziazione semplici da utilizzare e che applichino profili commissionali vantaggiosi.

Come selezionare un intermediario per criptovalute

I broker online permettono di investire sulle criptovalute attraverso la compravendita dei Contratti per Differenza: grazie al meccanismo di replica sintetica del prezzo di un sottostante, i CFD danno la possibilità di utilizzare la leva finanziaria e lo short selling; in virtù di queste caratteristiche rappresentano la soluzione migliore per il trading speculativo di breve termine.

Gli exchange, invece, consentono di acquistare direttamente una criptovaluta, beneficiando esclusivamente delle tendenze al rialzo dei prezzi e, siccome non richiedono il blocco del margine, sono da privilegiare nelle immobilizzazioni su orizzonti temporali molto estesi.

Normativa crypto: differenze tra Broker online ed exchange

A parte le differenza tecniche, inerenti la modalità con cui queste tipologie di intermediario si interfacciano con i mercati criptovalutari, è opportuno evidenziare che anche dal punto di vista normativo tra i due soggetti non vi sono punti di contatto: difatti i broker online sono autorizzati ad erogare i propri servizi dagli Organi di Vigilanza competenti e i loro utenti godono delle garanzie predisposte per tutelarne risparmi.

Gli exchange al momento non hanno una chiara normativa di riferimento e gli investitori che vi si rivolgono, per non avere problemi, non possono far altro se non affidarsi alle società più importanti e con molti iscritti.