Processo Anders Breivik, Corte D’Appello: “Non è stato trattato in modo disumano”

Anders Breivik

Anders Breivik non è stato trattato in maniera disumana. La Corte d’Appello norvegese ha ribaltato la sentenza di primo grado del processo dell’attentatore di estrema destra. I giudici avevano sostenuto che l’isolamento non fosse un comportamento in linea con i diritti umani. Il pronunciamento aveva destato scalpore, visto che si parlava dell’autore di una delle stragi più terribili degli ultimi decenni. “Oggi il mio pensiero è rivolto a tutte le sue povere vittime, io che li guidavo e sopravvissi per caso alla strage”, ha dichiarato Eskil Pedersen, leader dei giovani laburisti presi di mira nel massacro compiuto da Breivik.

Nonostante la sentenza di condanna, lui non ha mai mostrato pentimento per l’uccisione di 77 persone innocenti, colpevoli – ai suoi occhi criminali – solo di avere un pensiero politico diverso dal suo. Da allora ha anzi cercato di attirare l’attenzione dei media per trasformarsi in una sorta di eroe dell’estrema destra.

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LA STRAGE DI UTOYA

Breivik, ispirato a ideali neonazisti, è stato l’autore della strage di Utoya e dell’attentato al centro di Oslo, nel luglio del 2011. Dopo la condanna a 21 anni di carcere, aumentabili in caso la Giustizia dovesse ritenerlo ancora pericoloso, l’estremista si era lamentato delle condizioni di detenzione: “Distruggono la mia psiche”, aveva dichiarato, vincendo il primo round contro l’isolamento. Tuttavia, il legale di Breivik ha già annunciato ulteriori ricorsi.