Qual è o qual’è: come si scrive? È uno dei dubbi relativi all’ortografia italiana più diffusi. Si scrive con o senza l’accento? La spiegazione data dall’Accademia della Crusca non lascia spazio a ulteriori interrogativi: la grafia corretta è “qual è”, senza apostrofo; “qual’è” è un errore in quanto in italiano “qual” esiste come forma autonoma.
A differenza di alcuni casi esaminati in precedenza come “un po’ o un po”, nel caso di “qual” non si tratta di elisione, ma di apocope vocalica. Come precisato dall’Accademia della Crusca, nel primo caso si ha la soppressione della vocale finale di un termine davanti alla vocale iniziale della parola successiva e viene indicata attraverso l’utilizzo dell’apostrofo, l’apocope vocalica invece si verifica anche davanti alla consonante.
La grafia “qual’è”, sebbene scorretta, è molto diffusa nell’italiano scritto ed è stata impiegata anche in alcune opere letterarie del passato: “Qual’è il piacere che volete da me?” si legge ne “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi. Episodi questi non ritenuti sufficienti per far variare la regola grafica relativa alla forma “qual è”. Per non commettere alcun errore sarà quindi necessario non ricorrere all’apostrofo.
Così come “qual è” anche “qual era” va scritto senza apostrofo; occorrerà invece utilizzare l’apostrofo per scrivere “qual’erano”. In quest’ultimo caso, infatti, avviene un’elisione in quanto sta ad indicare “quali erano”. Esistono in italiano altri aggettivi soggettivi che come “qual” vanno scritti senza apostrofo, è il caso di “buon”, “tal”, “pover” (nell’italiano antico).