Recensione: 168 ore La prima indagine del Commissario Luciani

Il primo libro di Alessandro Naro è ambientato a Torino

E’ in vendita da prima di natale il primo libro di Alessandro Naro, giovane autore torinese che approda nel mondo dei libri con un giallo dal titolo “168 ore. La prima indagine del commissario Luciani”.

SINOSSI: In questa prima indagine il commissario Flavio Luciani lascia Reggio Emilia per trasferirsi a Torino. Una ragazza morta e una stuprata saranno i suoi primi casi che gli riporteranno alla mente momenti tristi della sua vita. Accanto lui la presenza costante di Anita e Eleonora, le sue due donne.
In 168 ore Luciani riesce a trovare il mostro con turbe psichiche.

RECENSIONE: Il commissario Flavio Luciani è un giovane polizotto emiliano nato dalla penna dello scrittore neofita Alessandro Naro. Il nuovo giallo si snoda a Torino e, essendo la prima produzione che per protagonista il polizotto il testo ci racconta, tra presente e passato, la storia poco felice di Luciani. Arrivato a Torino con la sua auto, l’immancabile pipa  di cui ha una vasta collezione e gli occhiali scuri che nascondono i suoi occhi tristi. il vicequestore conosce la sua squadra: il piemontese Ciravegna, il siciliano Mallia, il sardo Fenu e il Molisano Di Pilla. Luciani non è subito entusiasta della sua nuova squadra che sembre più un’allegra brigata intenta a mangiare prelibatezze proveniente dalle varie regioni d’Italia ma, dovrà ricredersi quasi subito quando un caso si affaccia all’orizzonte. In una Torino in pieno autunno ecco che il poliziotto avrà per le mani il caso di una ragazza trovata morta, impiccata alla Pellerina, un parco cittadino. La giovane si è impiccata o l’hanno uccisa? Ecco il primo interrogativo al quale risponere. I grandi parchi di Torino saranno i protagonisti. Dopo la Pellerina ecco che anche il Valentino, altro conosciutissimo parco, farà da palcoscenico ad uno stupro. Troppi casi che si mescolano insieme e che portano alla memoria di Flavio Luciani le due donne più importanti della sua vita.

Scritto da Silvestra Sorbera

Silvestra Sorbera, classe 1983, piemontese di origini siciliane, è una giornalista e autrice di racconti e romanzi. Ha pubblicato nel 2009 “La prima indagine del Commissario Livia” e a maggio del 2016 la seconda indagine dal titolo “I fiori rubati” con la casa editrice LazyBOOK.
Nel 2013 ha realizzato la favola per bambini “Simone e la rana”, e il saggio letterario – cinematografico “La forma dell’acqua. Camilleri tra letteratura e fiction”. Nel 2014 pubblica con la casa editrice LazyBOOK i racconti “Vita da sfollati” e a seguire “Sicilia” e “La guerra di Piera” e a dicembre 2016 il romanzo autobiografico “Diario per mio figlio”.
A giugno 2016 con la casa editrice PortoSeguo il romanzo “Sono qui per l’amore”. Nel 2017 pubblica il racconto lungo new adult “Un amore tra gli scogli” e la favola “Simone e la rana. Viaggio nel castello stregato”.