Il 2017 si conferma l’anno che ha registrato il maggior afflusso di visitatori nei musei italiani. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio statistica del Ministero dei Beni culturali, sono stati oltre 50 milioni gli ingressi nei musei e nei siti storico-artistici. Il ministro Dario Franceschini parla infatti di “record” assoluto dal 2103, anno in cui entrò in vigore la sua riforma dei musei.
Ma a parlare ancora più chiaro sono i dati: dai 38 milioni del 21013 si è passati ai 50 milioni del 2017, con un incremento di 12 milioni in soli quattro anni (+13%). Idem per gli incassi: se nel 2013 si sono attestati a 126 milioni di euro, nel 2017 gli incassi sfiorano i 200 milioni di euro (per l’esattezza 193.631.308 euro), registrando un +53%.
I luoghi più visitati
Nel dettaglio, i cinque siti più visitati vedono sul podio il Colosseo con oltre 7 milioni di ingressi, e a seguire Pompei (3,4 milioni), Uffizi (2,2 milioni), Accademia di Firenze (1,6 milioni) e Castel Sant’Angelo (1,1 milioni).
I luoghi a registrare un tasso di crescita più celere sono stati Palazzo Pitti e Reggia di Caserta entrambi con un +23%, Ercolano (+17%), Museo Archeologico di Napoli (+16%), Paestum e i Musei Reali di Torino con un +15% e infine il Castello di Miramare di Trieste (+14%).
Per quanto riguarda le regioni, sul podio troviamo il Lazio con oltre 23 milioni di visitatori, seguito da Campania (8 milioni) e Toscana (7 milioni). La Liguria è stata invece la regione che ha visto una clamorosa impennata delle presenze e con un +25,9% è quella che ha registrato l’aumento più significativo, seguita da Puglia (+19,5%) e Friuli Venezia Giulia (+15,4%).
L’orgoglio di Franceschini
Particolarmente soddisfatto dei dati è proprio il ministro Franceschini, fautore della riforma dei musei del 2013. All’epoca i soprintendenti alle belle arti e gli ex direttori museali accusarono il ministro di svendere il patrimonio storico-artistico del nostro paese, ma i dati diffusi oggi affermano l’esatto opposto, complici anche l’iniziativa delle domeniche al museo con entrata gratuita e la nomina dei nuovi direttori che hanno saputo apportare una gestione più manageriale dei beni culturali.
“Il bilancio della riforma dei musei è davvero impressionante” – dichiara Franceschini – “I musei e i siti archeologici italiani stanno vivendo un momento di rinnovata vitalità e al successo dei visitatori e degli incassi corrisponde una nuova centralità nella vita culturale nazionale”.
Franceschini sottolinea inoltre come “per il quarto anno consecutivo l’Italia viaggia in controtendenza rispetto al resto d’Europa con tassi di crescita a due cifre, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno che, anche nel 2017, hanno avuto un ruolo fondamentale nella formazione del trend nazionale”.