Referendum Costituzionale, il Testo della Riforma Renzi-Boschi

Si è parlato molto in questi giorni di campagna elettorale per il referendum costituzionale di cosa venisse a essere proposto con la Riforma Renzi-Boschi: di seguito vi riportiamo il testo completo della Riforma che andrà a essere attuata nel caso a vincere alle elezioni fosse il .

Sulla scheda elettorale questo sarà il quesito che si troveranno gli elettori che si recheranno ai seggi il 4 dicembre: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero di parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.

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Cosa significa in parole povere? Innanzitutto che se vince il Sì il Senato non viene abrogato del tutto, ma che la Camera resta per essere eletta dai cittadini mentre al Senato siederebbero i rappresentanti politici locali e quelli nazionali solo che quel ramo del Parlamento verrebbe depauperato di due poteri fondamentali: dare la fiducia al governo e votare le leggi dello Stato. Inoltre coloro che andrebbero a sedere in Senato, non votato dal popolo direttamente, godrebbero pure dell’immunità parlamentare che prima non avevano.

In merito alla seconda parte del quesito referendario che parla della soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della Costituzione bisogna subito dire che il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, composto da 64 consiglieri, verrà sì tolto ma lo sarebbe anche nel caso in cui il referendum non passasse. Mentre la parte sostanziale è il Titolo V della Costituzione con l’autonomia regionale che verrebbe ampiamente ridotta soprattutto dal punto di vista fiscale.

Qui è possibile leggere in maniera integrale il testo di Riforma della Renzi-Boschi: testo costituzionale che potrà essere attuato solo se a vincere domani sarà il Sì, altrimenti la Legge Fondamentale dello Stato resta così come è oggi.

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