Riforma Copyright: come funzionano i negoziati

Il termine ultimo per espletare il processo è maggio 2019, in concomitanza con il rinnovo della legislatura

bruxelles

Continua il lavoro europeo sull’approvazione della direttiva inerente il copyright. Mercoledì 12 settembre il Parlamento europeo, riunitosi a Strasburgo, ha dato l’assenso al mandato negoziale per l’approvazione della direttiva, raccogliendo 438 voti favorevoli. Ciò rappresenta indubbiamente un passaggio fondamentale, in quanto l’Europarlamento ha adottato una posizione comune sul testo, in vista dei negoziati di “fuoco” che dovrà sostenere con altre due istituzioni europee, il Consiglio dei Ministri e la Commissione europea. Il match, dicono fonti da Bruxelles, potrebbe scattare a ottobre.

Riforma Copyright: il punto della situazione

La delicata quanto discussa proposta sul copyright segue l’iter di una procedura legislativa ordinaria, consistente nell’adozione congiunta di un atto da parte di Parlamento e Consiglio su proposta della Commissione. Dapprima il Parlamento si pronuncia sul testo formulato dalla Commissione e rimanda al Consiglio la propria posizione. Il Consiglio dei Ministri, a sua volta, può approvare il testo dopo una serie di negoziati fra Parlamento, Consiglio e Commissione.

Pertanto le trattative si concludono quando si raggiunge un accordo fra i rappresentanti delle istituzioni. Dopo l’accordo la proposta ritornerebbe al vaglio della Commissione giuridica, che ha il compito di approvarla e rimandarla in aula per il voto della Plenaria. Se l’assemblea si mostra favorele, si giunge all’ultimo passaggio: ossia l’approvazione finale del Consiglio, basata sul voto di maggioranza.

Negoziati che si annunciano tuttavia infuocati, come ha ammesso Paolo Galli, avvocato dello studio legale Baker McKenzie: “Il trilogo è per giunta ingolfato da altri testi in discussione, altrettanto complicati e sempre legati al copyright. Il rischio che la direttiva non veda la luce per tempo non è quindi del tutto remoto”.

È fondamentale il fattore tempo. Il termine ultimo per espletare il processo è maggio 2019, in concomitanza con il rinnovo della legislatura. Ad aprile, invece, si terrà l’ultima sessione plenaria disponibile.

 

 

 

 

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.