Riforma Pensioni 2017, Ultime Notizie: Ape e Precoci settimana decisiva

E’ questa la settimana decisiva per Ape e lavoratori precoci. Infatti la Riforma Pensioni 2017 troverà il suo momento conclusivo, secondo le ultime notizie, proprio questa settimana che sta per iniziare visto che sono in programma incontri tra Governo e Sindacati.

In particolare già da domani può essere cruciale come data visto che è arrivato il fatidico 13 marzo data stabilita affinché le parti, Governo e Sindacati, si rivedano seduti allo stesso tavolo per cercare di smussare gli ultimi ostacoli alla definitiva partenza di una Riforma Pensioni che sta trovando tante difficoltà a decollare nel concreto. Domani sarà il giorno in cui il Governo dovrebbe dare finalmente risposta ai sindacati che nell’ultimo tavolo di confronto avevano sollevato alcune richieste su cui la parte istituzionale aveva preso del tempo.

I NODI DELL’ACCORDO GOVERNO-SINDACATI

In particolare si tratta di andare a definire nel dettaglio la platea di quelli che sono i lavori gravosi e quindi chi possono essere coloro che possono beneficiare di un’uscita anticipata da lavoro attraverso l’Ape e Quota 41. Le ipotesi in campo sono diverse, ma quella che vogliono i sindacati è che si faccia riferimento alla mansione del lavoratore e non al settore di azienda. In questo caso la platea di coloro che potrebbero beneficiare dell’anticipo pensionistico sarebbero di più rispetto al secondo caso. Nel frattempo il Governo ha fatto trapelare la possibilità di prevedere una franchigia per determinare i sei anni di continuità in lavori gravosi così da evitare possibili penalizzazioni soprattutto per coloro impegnati nei lavori edili. Mentre non dovrebbero essere accolte le istanze dei lavoratori disoccupati per scadenza di un contratto a termine che quindi come stabilito dalla Legge di Bilancio non rientrerebbero tra i beneficiari delle misure.

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LA CGIL CRITICA SULL’APE SOCIALE

La Cgil ha reso già nota la sua posizione critica in particolare richiedendo la riduzione del requisito contributivo per l’Ape sociale e in una nota ha specificato: “Se non vi saranno interventi e verranno quindi mantenuti i 36 anni di contributi di cui gli ultimi 6 continuativi, l’Ape agevolata per gli operai edili sarà inesigibile. A fronte di almeno 23mila operai edili con più di 63 anni che stanno sulle impalcature, esposti più di altri a infortuni gravi e spesso mortali, potranno accedere teoricamente meno di 500 operai. E dico teoricamente, perché i potenziali beneficiari sono quasi tutti operai di imprese strutturate che, facendo ora i capi cantiere, coordinando magari lavori esteri, grazie anche alle buone relazioni sindacali, sono già scesi dalle impalcature”.