In tema di Riforma Pensioni resta il profondo disagio, anche oggi 18 marzo 2017, dei lavoratori precoci. Le ultime notizie in vista dell’incontro Governo-Sindacati del prossimo 20 marzo e della manifestazione di protesta a Roma del 23 marzo non sono certo buone e così si organizzano presidi di protesta anche con l’aiuto dei lavoratori esodati. La Quota 41 resta un tabù da sciogliere.
RIFORMA PENSIONI: LA MOBILITAZIONE DEL 23 MARZO
La protesta sbarcherà a Roma, dinanzi a Montecitorio, il prossimo 23 marzo. Sul tavolo della mobilitazione non ci sarà solo la richiesta di una proroga di Opzione Donna sino al 2018, ma visto l’incedere di altre e gravose problematiche ecco che pian piano altri soggetti si stanno integrando nella piattaforma di protesta con i lavoratori precoci che faranno la parte del leone con i requisiti per accedere alla Quota 41. Con loro in piazza però ci saranno anche gli esodati che non si sentono soddisfatti dell’Ottava Salvaguardia che non è riuscita a coprire tutte le posizioni scoperte di quei lavoratori che sono rimasti disoccupati, ma ancora lontani dal poter raggiungere l’assegno pensionistico: saranno loro a chiedere una deroga alla Legge Fornero che li imbriglia.
RIFORMA PENSIONI: IL 23 MARZO IN PIAZZA
E quindi dinanzi a Montecitorio si raccoglieranno diverse anime del mondo lavorativo che hanno problemi con la possibilità di poter finalmente concludere il loro ciclo e potersi godere l’assegno pensionistico che hanno maturato in tanti anni di duro lavoro. Il Governo Gentiloni sarà costretto a dare una risposta a queste esigenze di persone che scendono in piazza per un loro diritto che la legge non gli riconosce. Intanto si spera che la Riforma Pensioni tanto decantata possa finalmente partire anche se i decreti attuativi ancora sono in fase di stallo.