Riforma Pensioni 2017, il Calendario confronto Governo-Sindacati

La Riforma delle Pensioni tiene sempre banco con gli incontri Governo-Sindacati ormai divenuti sempre più frequenti per cercare di dare attuazione nel migliore modo possibile alle nuove norme.

Ancora non sono stati scritti i decreti attuativi in materia di anticipo pensionistico perché alcune divergenze non sono state superate, ma dopo l’ultimo confronto datato 1 marzo sembra che ci sia un riavvicinamento tra le parti che fa sperare che la scadenza prevista per il prossimo 1 maggio di partenza dell’applicazione dell’Ape sociale possa effettivamente essere rispettata. Certo che i decreti attuativi vanno a essere messi nero su bianco nel più breve tempo possibile dopo che è saltata la data del 2 marzo e che non è stata data una nuova scadenza anche se da indiscrezioni dovrebbe all’incirca essere predisposta per la metà di marzo.

Il calendario dei prossimi incontri

Forse anche in attesa dell’altro incontro risolutore del 9 marzo. Infatti uscendo dalla sala dove è avvenuto l’ultimo confronto i sindacalisti hanno confermato che un ulteriore tavolo concertativo era stato convocato per giovedì 9 marzo. Il tema all’ordine del giorno sarà quello delle tematiche lavorative che comunque si rifanno sempre alle pensioni in particolar modo quando si parla dell’applicazione dei voucher che hanno suscitato tanto clamore negli ultimi tempi visto che si cerca di non arrivare al referendum attraverso una legge che sia la più partecipata possibile. In tema pensionistico invece l’incontro pregnante la Riforma è quello del 13 marzo quando il Governo incontrerà ABI e ANIA, rappresentanti si banche e assicurazioni, per definire le regole finanziare di accesso all’Ape volontario e quindi dei tassi di interesse da applicare al prestito.

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Fase 2 e le pensioni per i giovani

La seconda fase che è quella che riguarda i giovani e le pensioni loro da applicare dovrebbe essere calendarizzata a maggio. Dopo la chiusura si spera in questi ultimi incontri della Riforma per forza di cose l’attenzione dovrà essere concentrata su quello che da tutti è rappresentato come l’anello debole della catena. I giovani infatti rischiano di essere i nuovi poveri perché come denunciato dalla stesso Cesare Damiano ex ministro del Lavoro che ha proposto una Pensione di Cittadinanza: “I periodi di lavoro sono troppo frammentati che non riescono a mettere insieme i contributi giusti per poter andare in pensione”.